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Ecco chi paga le Ong ‘arancioni’

| Martedì 31 Gennaio 2006 - 13:36 | Daniele Scalea |

Curiosamente, i media occidentali che piansero a dirotto per la “democrazia russa” allorché la Duma decise di proibire i finanziamenti esteri alle organizzazioni non governative (ONG), hanno accuratamente evitato di riportare una notizia di pochi giorni orsono. L’FSB (“Agenzia Federale di Sicurezza”) russo ha scoperto e arrestato quattro spie britanniche a Mosca, sotto la copertura di funzioni diplomatiche.
Il canale televisivo “Rossija” ha trasmesso un video, fornito dall’FSB, che mostra Marc Doe, primo segretario all’ambasciata britannica, mentre prende a calci quello che, a prima vista, sembrerebbe un innocuo sasso per le vie di Mosca. Si tratta, in realtà, di un modernissimo strumento progettato dal Mi6 (lo spionaggio britannico) e che serve a captare e trasmettere informazioni: al momento, l’agenzia di sicurezza russa sta cercando apparecchi simili in tutto il territorio della Federazione Russa. Perché Doe stava prendendo a calci questo preziosissimo gioiello tecnologico? Beh, semplicemente perché l’epigono sfigato di James Bond, messo alle strette da un malfunzionamento dell’apparecchio, aveva ricorso a questo metodo casereccio per “ripararlo”. Gli è andata male. Una microcamera dell'FSB, che aveva già mangiato la foglia, l’ha ripreso nel suo armeggiare con l’apparecchio oramai già scoperto. Ma la notizia non è tanto questa, seppure il colonnello Sergej Ignacenko ha giustamente sottolineato come il coinvolgimento di personale diplomatico in attività di spionaggio sia una violazione di un accordo concluso tra l’FSB e il Mi6, e che quest’ultimo, evidentemente, non ha ritenuto di onorare.
Dicevamo, appunto, che non è questo il risvolto più importante della faccenda. Infatti, indagando sul signor Doe, l’FSB ha scoperto che l’agente di Sua Maestà aveva effettuato cospicui versamenti ad alcune ONG “russe”: in particolare, 40.000$ al Moscow Helsinki Group e 9700$ al Eurasia Foundation, organizzazione di George Soros impegnata a “democratizzare” i paesi ex sovietici. Per la cronaca, gli altri agenti “bruciati” oltre al ventisettenne Doe, sono Cristopher Pirt, Paul Cronton e André Fleming.
Oltre ai quattro, è in carcere anche un cittadino russo, reo confesso di intelligenza col Mi6. Le generalità del traditore non sono state specificate.
E’ facile indovinare perché questa notizia sia passata sotto silenzio sulla stampa occidentale ed europeo-collaborazionista. Essa dimostra inequivocabilmente che anche in Russia operano sedicenti ONG, in realtà organizzazioni governative degli USA, incaricate di rovesciare il governo legittimo per installarvi una giunta tirannica e collaborazionista: come accaduto in Jugoslavia, come accaduto in Georgia, come accaduto in Ucraina. Bene ha fatto, dunque, il governo russo a varare una nuova normativa, che impone alle ONG di registrarsi presso il Ministero dell’Interno, dimostrando di non ricevere fondi dall’estero. Attualmente 32 organizzazioni si sono registrate: tuttavia sono centinaia, se non migliaia, le ONG che operano nella Federazione Russa. Per conto di chi lo sappiamo. Nel frattempo, s’è mosso anche Boris Berezovskij, il mafioso “esiliato” a Londra, e di recente trasferitosi in Ucraina. Si è già scoperto che finanziò la “rivoluzione arancione”: oggi lui stesso ha affermato orgogliosamente di stare finanziando una sovversione illegale delle istituzioni russe in occasione delle elezioni presidenziali del 2008.
Daniele Scalea

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