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Veniamo
da lontano...
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2000-2001
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Ugo
Gaudenzi |
L'obiettivo di RINASCITA ú costruire un immediato
punto di riferimento quotidiano per ogni cittadino geloso
della propria libertš, della libertš del nostro popolo,
della dignitš nazionale, dell'equitš e della giustizia sociale.
Uno strumento di navigazione controcorrente nel mare piatto
della carta stampata italiana; interprete di esigenze sociali,
garante dei diritti della comunitš, tutore della volontš
di rinascita del nostro popolo, della nostra nazione, della
nostra Europa.
La testata "Rinascita" ú stata giš presente
nell'editoria nazionale. Purtroppo anche in questo dopoguerra
e con un compito a senso unico: propagandare tra gli iscritti
del Pci il "vero", l'ortodosso comunismo filosovietico dei
vari Togliatti, Longo, Secchia. Il che escludeva ogni libertš
di pensiero e di dibattito. Unico scopo, negativo, del periodico
era infatti la formazione del militante di base - o di nomenklatura
- del Pci in modo "ideologicamente corretto". "Rinascita",
settimanale del Pci, si esaurń, esaurń ogni funzione di
agit-prop ideologico interno, con il crollo del Muro di
Berlino, con il crollo dell'Urss, con il crollo dell'ideologia
dei vari pc del mondo. Tutti spazzati via da qualche
barattolo di Coca Cola..
E fu un bene. Il sostantivo "rinascita" si
rese libero. Si puÖ dunque restituire a tale parola il suo
significato autentico, il suo spirito positivo, costruttivo,
radicato nella storia ma teso al futuro, alla prosperitš
spirituale e materiale dell'uomo, del popolo. Tocca a noi
non tradire, oggi, questo compito. Con estrema umiltš, ma
ben sapendo che la volontš di rinascita ú sentire comune
in un pianeta sopraffatto dagli egoismi e dall'oppressione
del pensiero unico liberal-democratico. Un'ideologia totalitaria
che pretende, iniettando nelle menti falsi paradisi di una
societš-spettacolo, di dividere l'umanitš in due classi,
quella degli oligarchi e in quella del gregge.
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Rinascita
Quotidiano di Liberazione Nazionale
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2000-2001
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Ugo
Gaudenzi |
Rinascita è un quotidiano unico,
in Italia, nel suo genere, perché antagonista del
regime nel suo insieme, perché aperto ad ogni contributo
fuori dagli schemi imposti ai mezzi di comunicazione di
massa dai manipolatori del pensiero umano, e perché,
soprattutto, sta diventando lentamente ma ineluttabilmente
il luogo geometrico dincontro di chi, ancora e nonostante
tutto, ritiene di non avere condotto il suo cervello allammasso
del Verbo liberaldemocratico, della globalizzazione economica
della miseria, del pensiero unico che ogni cosa e ogni persona
livella e rende schiava di una società senza memoria
e priva di avvenire. Non è merito nostro. Indubbiamente
abbiamo colto il momento propizio, il momento giusto, per
dare inizio alla nostra felice avventura. Ma se fosse mancata
e non è mancata - limmediata comprensione
e trasmissione orizzontale del senso politico, culturale,
di questo impegno, se fosse mancata la collaborazione tra
la nostra pattuglia e chi con questa ha immediatamente dialogato,
costruito, inventato un cammino comune, ebbene questa iniziativa
avrebbe perso mordente, fiducia, si sarebbe ripiegata su
se stessa, isterilita, si sarebbe purtroppo spenta.
Così non è stato e di questo
dobbiamo ringraziare in particolare i nostri lettori. Quei
lettori che hanno offerto con lo slancio le loro impressioni,
il loro incitamento, i loro contributi alla costruzione
della nostra rete di informazione alternativa, naturalmente
contro il regime, quei lettori che sono diventati volontari
punti di riferimento "interni" al quotidiano,
con le loro rubriche, con le loro osservazioni, con le loro
lettere, con i loro documenti
Quei lettori che, al
mattino, sono andati ad acquistare questo giornale "scomodo",
infilato in spazi invisibili nei punti vendita; quei lettori
che si sono visti propinare per sfregio o per ignoranza
- altri periodici di fazione e li hanno rifiutati, pretendendo
lunico giornale che si denomina Rinascita; quei lettori
che si sono improvvisati agit-prop, ispettori, diffusori
del nostro quotidiano; quei lettori che hanno telefonato,
faxato, inviato per posta elettronica, i loro commenti,
le loro sollecitazioni, le loro richieste di abbonamento,
le loro collaborazioni.
Rinascita non è più dunque
esclusivamente una serie di fogli di carta stampata. E
diventato, sta diventando, una potente cinghia di trasmissione
del pensiero antagonista alla liberaldemocrazia. Ovunque
e nonostante i mille ostacoli frapposti - per disorganizzazione,
per malafede - al suo sviluppo. Dobbiamo, adesso, subito,
sfruttare loccasione così conquistata. Dare
inizio ad una seconda fase. Migliorare la distribuzione
nazionale, costruire lo scheletro di una diffusione certa
sulla direttrice nord-sud della nostra penisola, raccogliere
gli abbonamenti nelle città e nei territori al momento
più periferici. Organizzare le redazioni principali,
le "antenne" di corrispondenza locali, una linea
tecnologicamente avanzata di colloquio quotidiano tra tutte
le realtà di Rinascita presenti e nascenti in Italia.
Non è cosa da poco. E un obiettivo ambizioso.
E la nostra nuova sfida. Chiediamo il sostegno
di tutti: cioè, di ognuno di noi. Ad majora.
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Per la
Liberazione Nazionale
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2000-2001
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Ugo
Gaudenzi |
Lamentavamo la perdita della sovranità
nazionale dellItalia, quando piangevamo i morti
innocenti del Cermis. Uccisi dallarroganza degli
yankees convinti di poter usare le nostre montagne come
loro parco giochi.
Protestavamo per la nostra sovranità
nazionale perduta, quando lItalia fu coinvolta nellaggressione
contro lIraq.
Lopinione pubblica, lobotomizzata
dai media che presentavano Saddam Hussein come lincarnazione
del male, ci guardava come alieni.
Eravamo ancora là, a protestare per
la nostra sovranità perduta, quando il governo del
"compagno" DAlema lanciava le nostre truppe
contro i fratelli serbi, nel centro dellEuropa. Quando
permetteva agli atlantici di usare lItalia come
un ostello.
Ma Milosevic era ancora il male incarnato
e la gente non capì.
Ora, completamente privi di ogni residuo di
sovranità e quindi di libertà, stiamo per
essere coinvolti in una guerra dei mondi. Bush vuole una
crociata contro tutto ciò che non obbedisce agli
atlantici e lItalia rischia di trovarsi contro quei
popoli con i quali ha da millenni rapporti di amicizia,
in nome di civiltà diverse ma capaci di convivere
da sempre.
Italiani, quanto volete attendere ancora
per ribellarvi? I nostri padri seppero affrancarsi dallinvasore:
lo cacciarono via.
Il nuovo invasore vive invece tranquillo da
oltre mezzo secolo sulla nostra patria.
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