L’Italia è da giorni flagellata dal maltempo e si allunga l’elenco dei danni a cose e persone. Appena alle porte di Roma una donna è addirittura morta annegata nella sua auto rimasta intrappolata in un sottovia allagato dalla pioggia e questo ha innescato una vergognosa campagna di sciacallaggio politico. Rutelli, forse dimenticando di essere stato a lungo il cattivo sindaco della capitale, ha apertamente accusato Alemanno di incapacità nel gestire l’emergenza. E’ certo scorretto ed ingiusto cercare colpe specifiche in chi governa in fondo da poco Roma dopo tanti anni di gestione delle sinistre, ma è sicuramente miope attribuire le disgrazie solo alla fatalità, a condizioni meteorologiche eccezionali. Piogge abbondanti, freddo e neve sarebbero condizioni eccezionali in Italia a giugno, non certo al termine dell’autunno. Ogni anno assistiamo alla stessa tragica manfrina: appena le condizioni climatiche si fanno più dure, seguendo il naturale susseguirsi delle stagioni, scattano le emergenze e si cominciano a contare i danni e, purtroppo, anche i morti. Nel corso degli ultimi decenni si è cementificato dove non si doveva, si è disboscato in modo scellerato, si sono persino deviati corsi d’acqua per realizzare lottizzazioni insensate, ma la logica del profitto non è compatibile con la logica degli elementi naturali ed è fatale che essi prendano ciclicamente il sopravvento. La rete fognaria nel centro di Roma, tanto per rimanere nella capitale, ancora in gran parte si affida alla Cloaca Massima, creata con enorme lungimiranza al tempo di Tarquinio Prisco. Rutelli e Veltroni hanno sperperato enormi quantità di denaro per futilità come la ridicola teca della Domus Aurea o la festa del cinema, ma non hanno certo costruito le opere necessarie per mettere in sicurezza la città da piogge abbondanti. E lo stesso discorso vale un po’ per tutte le amministrazioni, compresi i governi nazionali, di qualsiasi colore, che hanno sempre lasciato all’ultimo posto le opere pubbliche pur necessarie. Non c’è crisi che tenga, non si può lesinare laddove si parla di sicurezza, ma certo la casta non vive nelle zone rurali che vanno sottacqua o nei quartieri dormitorio costruiti sotto il livello del Tevere. No, l’unica cosa veramente eccezionale in questa vicenda è lo sdegno del popolo italiano, stanco di piangere ogni anno le vittime dell’incuria e dell’abbandono da parte di uno Stato che non fa il suo dovere. Piove governo ladro. Forse è vero, da tanto tempo.
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