Povera Eluana, dopo tutto quel che ha passato, il suo nome rischia di essere ricordato perché legato ad una pagina orribile della storia politica italiana, una storia di ingerenze clericali e di scelte vergognose del governo solo per andare a caccia del voto cattolico prossimo venturo. A tutto c’è un limite e pensavamo che poteva essere stato raggiunto con l’approvazione in CdM di un decreto urgente capace di fermare il protocollo che interrompa l’alimentazione forzata di Eluana, che è in attuazione da ieri mattina; un provvedimento già preventivamente sconfessato da Napolitano. Infatti, come è nelle sue prerogative, il presidente della repubblica si è rifiutato di firmare il decreto giudicandolo incostituzionale, in contrasto con sentenze passate in giudicato. Pensavamo che quello fosse stato il limite vergognoso insuperabile e che nemmeno questa classe politica fosse capace di andare oltre. In fondo tutte le parti avrebbero potuto dirsi soddisfatte. La Chiesa ha dimostrato di poter condizionare pesantemente il governo italiano, ribadendo una sudditanza come non si vedeva da tempo; Berlusconi ed il suo centrodestra hanno conquistato nuovi meriti oltre il Tevere incrinando un rapporto preferenziale tra Chiesa e centrosinistra che andava avanti da un pezzo, forse per i comuni interessi nell’industria dell’accoglienza e quindi nelle politiche verso l’immigrazione; il centrosinistra, che comunque nella vicenda ha sempre cercato di tenere il piede in due staffe grazie ad i suoi noti teodem, non chiedeva invece che una rapida conclusione della vicenda per uscire dall’imbarazzo. Pensavamo insomma che fosse tutto finito e che Eluana potesse finalmente ri-morire in pace. Non è così. Berlusconi è scatenato. Appena appresa la decisione del Quirinale ha tuonato: “Cambieremo la Costituzione sui decreti d'urgenza. Convocherò il Parlamento per approvare entro tre giorni una legge che contenga la norma sull'idratazione e l'alimentazione prevista dal decreto”. Qui oltre il senso della misura si sta perdendo anche il senso della ragione. L’Italia sta affrontando una crisi senza precedenti senza che il governo sia capace di prendere decisioni veramente utili, capaci di invertire la tendenza e non solamente di mettere estemporanee pezze a colori. L’occupazione sta crollando ovunque e già si manifestano i primi segnali di quello scontro sociale che forse sarà inevitabile. Tanti italiani non arrivano più alla fine del mese, non solo i poveri “certificati”, i beneficiari delle famose (e un po’ misteriose) social cards. In questa situazione di emergenza però continuiamo a tenere i nostri soldati sparsi per il mondo a far da carne da macello per le guerre atlantiche dimostrando così tutta la nostra condizione coloniale priva di qualsiasi sovranità nazionale. E in tutto questo macello Berlusconi si preoccupa di cambiare al volo la costituzione per mantenere l’assurdo accanimento terapeutico contro Eluana. A meno che tutta questa squallida sceneggiata non serva proprio a tutto il Palazzo per distrarre gli italiani. Se è così lasciate però in pace Eluana e tornate ai soliti sistemi, quelli fatti di festival di Sanremo, calcio e reality, che finora hanno sempre funzionato.