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L'EUROPA, UNA VOLONTÀ UNICA, FORMIDABILE, CAPACE DI PERSEGUIRE UNO SCOPO PER MIGLIAIA DI ANNI. NIETZSCHE
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Sicurezza, i sassolini dalla scarpa di Maroni

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Venerdi 13 Febbraio 2009 – 18:09 – Tatiana Genovese stampa
Sicurezza, i sassolini dalla scarpa di Maroni


Si è tolto un po’ di sassolini dalla scarpa il ministro dell’Interno Roberto Maroni che, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Superiore del Viminale, è tornato sullo scontro avuto a inizio settimana sia con Famiglia Cristiana, che con il segretario del Pd, Walter Veltroni su alcuni provvedimenti previsti nel pacchetto sicurezza.
Per quanto attiene alle continue interferenze dell’Oltre-Tevere sulla questione, il titolare del Viminale ha tenuto a precisare che sui temi di sua competenza con le voci ufficiali della Chiesa questo governo “ha un ottimo rapporto: non sempre le visioni coincidono ma c’è un dialogo costruttivo ispirato anche a quei continui e importanti richiami fatti da Benedetto XVI sulla necessità di un confronto su ogni tema possibile”.
Entrando poi nel particolare la “reazione infastidita” del ministro dell’Interno Roberto Maroni alle accuse rivolte nei riguardi del pacchetto sicurezza dal settimanale paolino, per l’appunto querelato dall’ex titolare del Welfare, è derivato soprattutto dall’accostamento delle misure del Viminale alle leggi razziali di 70 anni, sulle quali Maroni ha ribadito che “non hanno nulla a che fare con le normative che il Parlamento ha discusso”. Al di là di questa polemica, tuttavia l’esponente della Lega Nord ha voluto chiarire agli italiani che “possono essere rimasti impressionati da questo paragone” che in Europa c’è un sistema di garanzie dei diritti di tutti che non possono in alcun modo riportare a quel periodo della storia europea”. Il ministro ha infatti spiegato che c’è stata una progressiva cessione di sovranità verso l’Unione europea, il Parlamento europeo, la Corte di giustizia, la Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo “che interferiscono nell’azione dei singoli governi e dei singoli Parlamenti”, aggiungendo che si tratta di un sistema che impedisce che i Parlamenti e i governi possano fare “qualcosa di contrario ai principi della democrazia e del rispetto dei diritti dell’uomo”.
Altro capitolo invece quello sul confronto con il Pd. A proposito del quale Maroni ha sottolineato come lui seppur riesca a dialogare con i ministri di sinistra di mezza Europa, con alcuni esponenti del Pd invece non ci riesce “così facilmente”. “La tara politica della sinistra, soprattutto in tema di sicurezza e immigrazione” per il leghista sarebbe legata alla concezione che “chi non la pensa come me è il male assoluto”. L’esponente del Carroccio ha quindi accusato il Partito democratico di “strabicità”, ed ha motivato l’accusa, spiegando che le quattro norme più importanti previste dal pacchetto sicurezza che porta la sua firma e che è stato duramente attaccato dal partito di Veltroni, ovvero l’abolizione del divieto dei medici di segnalare alla polizia i clandestini, il reato di immigrazione clandestina, il permesso di soggiorno e il permesso di soggiorno a punti, sono norme presenti già negli Stati Uniti e in tutti i Paesi europei; aggiungendo, tra l’altro, che si tratta di provvedimenti spesso introdotti da governi di sinistra. A tal proposito il ministro ha fatto quindi notare che attualmente sarebbe opportuno capire che l’Italia è il paese che da migliori condizioni e facilitazioni a chi arriva, ma “è ancora poco rigoroso, e questo è stato anche uno dei motivi che ha attratto e attrae tutta questa immigrazione clandestina in Italia”.

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