La teoria delle radiose giornate fu quel teorema che consentì ad un pugno di rappresentanti di un popolo sconfitto di partecipare alla vittoria altrui e di sopravvivere per decine e decine di anni con le elemosine e i finanziamenti dei vincitori. La teoria della guerra fredda fu quel teorema che consentì alle due fazioni dei vincitori, gli anglo-americani e i sovietici, di nascondere lo scellerato patto di Jalta contro la libertà e la sovranità dei popoli e di sopravvivere sfruttando le proprie neo-colonie nel mondo. La teoria degli opposti estremismi fu quel teorema che consentì alla “prima” repubblica italiana di sopravvivere per qualche anno in più rispetto alla sua annunciata implosione. La teoria del male assoluto in salsa islamica è oggi quel teorema che consente all’ordine atlantico - a Nuova York e nelle sue colonie - di sopravvivere, a colpi di guerre, invasioni e barbariche occupazioni, per qualche anno in più rispetto alla sua annunciata implosione. La teoria dello sciacallo che non mangia sciacallo è oggi quel teorema che, nella colonia-Italia, consente a un massimo di circa cinquecento eletti tra “creatori” e “fruitori” d’opinione di sopravvivere ancora per qualche tempo restando bene incollati alle proprie poltrone di potere e alle proprie invidiabili prebende. La teoria di Giambattista Vico secondo il quale la storia è caratterizzata da “corsi e ricorsi”, al punto che la barbarie può sempre tornare in auge, è oggi un teorema diventato realtà. Viviamo nella barbarie, attendiamo il volgersi del ciclo.