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Karzai, in difficoltà, cerca il dialogo

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Mercoledì 19 Novembre 2008 – 16:24 – Ferdinando Calda stampa
Karzai, in difficoltà, cerca il dialogo



Continuano i tentativi di dialogo tra il presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai (foto), e i ribelli talibani. Secondo quanto riportato dal quotidiano panarabo al Sharq al Awsat, a dicembre il fratello del presidente Karzai, il Mullah Qayyum, si incontrerà con un emissario del Mullah Omar, capo spirituale dei talibani. Il quotidiano, che cita fonti anonime “ben informate”, afferma che l’incontro dovrebbe avvenire alla Mecca, in Arabia Saudita, e sarebbe il terzo round di colloqui tra i rappresentanti del governo afghano e il movimento degli studenti coranici. Dopo gli incontri di settembre alla Mecca, infatti, ci sarebbe stata una seconda serie di trattative a Dubai.
Domenica scorsa il presidente Karzai, nel tentativo di fermare i sempre più frequenti attacchi della guerriglia talibana, si era offerto di “assicurare la protezione” del Mullah Omar nel caso avesse deciso di recarsi a Kabul per trattare. I portavoce talibani hanno però negato ogni possibilità di dialogo finché le truppe d’occupazione straniere rimarranno nel Paese.
“Siamo al sicuro in Afghanistan e non abbiamo alcun bisogno della sicurezza che ci viene offerta da Karzai”, ha risposto il Mullah Brother, numero due dei talibani, aggiungendo: “Continueremo la jihad contro le truppe straniere e i loro schiavi afghani”.
Nella mattinata di lunedì il commento di un portavoce talibano aveva fatto sperare in un’apertura al dialogo. Zabihullah Mujahid, pur non commentando l’iniziativa di Karzai, aveva infatti detto che i talibani stavano preparando una risposta. Successivamente ha però puntualizzato che non potranno esserci colloqui finché le truppe straniere resteranno nel Paese. Questa eventualità, tuttavia, era già stata esclusa da Karzai nel discorso di domenica: “Devo ancora avere la prova che la leadership dei talibani voglia la pace in Afghanistan”.
Dopo un periodo caratterizzato dall’intensificarsi dell’offensiva talibana, Karzai, che nonostante i 70mila soldati stranieri nel Paese sta perdendo il controllo sul territorio al di fuori di Kabul, tenta la strada del dialogo. Con l’invito fatto al Mullah Omar, ricercato numero due della guerra al terrorismo dopo Osama Bin Laden, Karzai ha fatto un ulteriore passo, lanciando anche un provocatorio aut aut alla comunità internazionale: “Voglio protezione per il Mullah Omar. La Comunità, se non è d’accordo, ha due possibilità: mandarmi via o andarsene dall’Afghanistan”.
Nonostante ciò, sembra che il Mullah Omar e i talibani, al momento, non cerchino affatto la protezione di quello che definiscono “il governo marionetta” di Karzai.
“L’offerta di Karzai è senza senso – ha detto ieri Qari Yousif, portavoce del movimento islamico – visto che lo stesso presidente deve fare affidamento sulle forze americane e britanniche per garantire la propria sicurezza”.
Intanto, proprio ieri, il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ha chiesto nuovamente ai Paesi alleati degli Usa “maggiori sforzi per lo sviluppo militare, economico e civile dell’Aghanistan”. Che sarebbe a dire: ancora più truppe per difendere il fragile governo afghano.

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