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Torture e massacri sui civili

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Sabato 11 Aprile 2009 – 12:27 – Silvia Garneri Sequi stampa



Secondo l’indagine condotta dalla Birn (la rete di giornalismo investigativo dei Balcani), uno degli ufficiali dell’Uck (l’esercito di “liberazione del Kosovo”), coinvolto nelle torture e negli omicidi di civili nel campo di Kukes (a nord dell’Albania), oggigiorno occuperebbe un’importante posizione nel sistema legislativo del Kosovo.
A questa nuova verità, si aggiunge la testimonianza di un ex-detenuto dell’Uck, un uomo di origine kosovaro-albanese, che ha confermato che alcune persone rapite in Kosovo, durante e dopo la guerra del 1998-1999, furono portate in Albania, dove vennero derubate dei loro stessi organi, venduti poi al mercato illegale degli organi umani. “Ho visto persone gettate nelle fosse, dopo essere state torturate ed uccise. Erano prigionieri serbi, rumeni e kosovaro-albanesi, ed erano tutti civili”, ha dichiarato l’uomo.
L’indagine ha poi riferito che le dichiarazioni di un testimone sulle prove fisiche relative ai crimini commessi dall’Uck, e conservate dagli investigatori dell’Onu, sono state distrutte dalla corte internazionale per i crimini di guerra de L’Aja.
L’ex comandante dell’esercito dei terroristi kosovaro-albanesi, ed ex-primo ministro della regione serba, Agim Ceku, ha dichiarato di aver sostenuto un’indagine su tali dichiarazioni, e che era convinto che queste avrebbero dimostrato che l’Uck è stato un esercito pulito che ha combattuto una conflitto altrettanto pulito.
“In primo luogo, non sono mai stato nella zona di Kukes, durante la guerra. Ero nel Kosovo tutto il periodo, quindi non avevo informazioni, e non ho sentito nulla in merito a ciò. Personalmente ritengo che nulla del genere possa essere accaduto”, ha dichiarato Ceku.
Gli ha fatto eco, l’attuale “capo del governo” di Pristina, Hashim Thaci (ex-leader politico dell’Uck), che ha negato le accuse che i soldati dell’Uck abbiano sistematicamente torturato ed ucciso serbi, rumeni ed i kosovaro-albanesi traditori.
Il procuratore serbo per i crimini di guerra, Vladimir Vukcevic (foto), ha spiegato che la ripresa delle indagini interne ed internazionali dipende dalla visita a Belgrado di Dick Marty, l’ufficiale speciale del Consiglio Europeo, visita che però, ancora non è avvenuta.

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