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Caracas. Lo Stato si riprende il controllo di porti e aeroporti

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Venerdi 27 Marzo 2009 – 16:05 – Alessia Lai stampa
Caracas. Lo Stato si riprende il controllo di porti e aeroporti



La riforma della Legge sul Decentramento, licenziata la settimana scorsa dalla Asamblea nacional, sta compattando le opposizioni venezuelane contro il governo di Hugo Chávez. Mercoledì i governatori e sindaci delle amministrazioni “dissidenti” si sono riuniti per denunciare una presunta “persecuzione politica” nei loro confronti. Tale sarebbe la riappropriazione, da parte dello Stato centrale, di infrastrutture fondamentali per il Paese utilizzate spesso e volentieri dai governatori anti-chavisti come strumento di pressione sul governo.
Chiudere porti e aeroporti, sbarrare la autostrade per mettere in crisi il Paese era diventato uno “strumento di lotta” per i governatori che governano appena cinque Stati su 22. Terminal che erano, di fatto, gestiti dalle mafie del contrabbando e del narcotraffico.
Nonostante le proteste delle opposizioni, comunque, il percorso di riappropriazione continua. Sempre mercoledì sono state infatti istituite due società statali cui verrà affidata la gestione dei terminal tornati sotto il controllo governativo: Bolivariana de puertos e Bolivariana de aeropuertos. Le imprese, società di capitali, saranno ascritte al ministero del Potere Popolare per le Opere Pubbliche e delle Abitazioni.
Ieri, in accordo con la nuova Legge è stato realizzato il passaggio amministrativo allo Stato degli aeroporti di San Antonio di Tachira, di La Fría, Oro Negro, Sánta Bárbara e di Higuerote.
In riunione con sindaci e governatori da Fuerte Tiuna, a Caracas, il presidente Hugo Chávez ha sottolineato l’importanza del recupero a livello nazionale, dal quale non sarebbero mai dovuti uscire, del controllo degli aeroporti.
“Questo è un processo di una grande importanza strategica per continuare a costruire il nuovo Venezuela, la nuova geopolitica. Ora si elaborerà il vero piano nazionale di porti che si non era mai potuto fare”, ha affermato il mandatario venezuelano.
Nell’occasione è stata chiarita e smentita la falsa notizia, diffusa dai mezzi di informazione dell’opposizione e internazionali, dell’occupazione militare dei terminal aerei e marittimi.
Le forze armate sono state inviate nelle strutture esclusivamente per constatare il perfetto funzionamento delle installazioni mentre le autorità locali procedono a cedere formalmente il controllo allo Stato centrale. Riguardo alle proteste dell’opposizione, il presidente Hugo Chávez ha sottolineando il fatto che sono i governatori che non hanno investito niente nei terminal quelli che si oppongono al decentramento, con un atteggiamento da “controrivoluzionari e mafiosi”.
“Il cosiddetto decentramento voluto dal neoliberismo ha fatto in modo che in alcuni Paesi dell’America Latina gli Stati perdessero il controllo, per esempio, del petrolio, della sua produzione ed estrazione. Ci sono Paesi nei quali i governatori hanno ricevuto il potere di indebitarsi col Fondo monetario, ed a volte i debiti sono incalcolabili, il disastro non ha limite”. Sarebbe successo anche in Venezuela, ha affermato Chávez “se non fosse arrivata la Rivoluzione Bolivariana”.

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