inv RICERCA 
inv
inv
rinascita.Info
inv
inv
L'EUROPA, UNA VOLONTÀ UNICA, FORMIDABILE, CAPACE DI PERSEGUIRE UNO SCOPO PER MIGLIAIA DI ANNI. NIETZSCHE
inv
inv
inv
inv
PAGINA PRINCIPALE > ACCESSO :: LIBERO
inv
Primo Piano
inv

“Sinistra e Libertà”... ma quale?

invia
Mercoledì 25 Marzo 2009 – 11:43 – Marco Bagozzi stampa
“Sinistra e Libertà”... ma quale?



Dopo il fallimento che ha portato la sinistra comunista fuori dal Parlamento, i protagonisti di Sinistra arcobaleno, provano a rilanciarsi creando una coalizione dei partiti laici, socialdemocratici e libertari della cosiddetta “sinistra italiana”, isolando le ali estreme, che si riconoscono ancora nella parodia del comunismo all’italiana.
Sinistra democratica, Socialisti di Boselli, Verdi e Movimento per la sinistra (gli scissionisti di Rifondazione che si riconoscono nelle istanze del governatore della Puglia Niki Vendola), Uniti per la sinistra (scissionisti dei Comunisti Italiani) hanno dato a battesimo l’ennesima sigla elettorale, in vista della tornata per le europee del prossimo giugno: Sinistra e Libertà.
Data per scontata la definitiva liquidazione di falce e martello e di tutto il patrimonio del comunismo, questa formazione liberal-socialista si propone come baluardo del laicismo, dell’ambientalismo e del femminismo proponendo la sempre verde definizione di “forza riformista”, che da almeno un centinaio d’anni accompagna tutte le formazioni politiche che nascono nel panorama elettorale italiano, senza distinzione di “destra” o “sinistra”.
Unica incertezza è legata alla possibile adesione dei Radicali di Pannella, che nonostante siano formalmente alleati al Pd, stanno cercando un apparentamento con la nuova lista.
Il tentativo di apparentarsi con i radicali dimostra la completa improvvisazione di questo progetto che riunisce esponenti che fino a pochi mesi fa auspicavano la “rifondazione del comunismo” con i radicali liberal-liberisti, senza dimenticare i socialisti boselliani, anch’essi propugnatori di uno stato “debole” e dell’economia di mercato liberale.
Il simbolo racchiuderà al suo interno i tre simboli dei gruppi parlamentari del parlamento europeo a cui fanno riferimento i movimenti fondativi: i Verdi, il PSE (Socialisti) e il GUE (Sinistra Unita Europea, comunisti). Sintomatico il fatto che il movimento nascente sia rappresentato a Bruxelles da almeno 3 gruppi parlamentari (potrebbero diventare 4 se entrano anche i Radicali): sintomo di un partito che nasce solo come accozzaglia di classi dirigenti che mirano a non morire, dopo il coma profondo cui sono piombati dopo le elezioni politiche 2008.
Paolo Ferrero ha commentato: “Loro presenteranno tre simboli e, a seconda dei parlamentari eletti, aderiranno a un gruppo oppure a un altro a Strasburgo. Non è pensabile di schierarsi dopo.
Bisogna dire prima agli elettori come saranno utilizzati i loro voti”. Come si può non dargli ragione.
Queste “gabbie partitiche” servono solo a salvare l’apparato burocratico alla ricerca di uno scranno parlamentare a Bruxelles per tirare avanti per i prossimi 5 anni, con tutto l’indotto di portaborse, finanziamenti a giornali e movimenti. Ma servono anche a ingabbiare la sinistra militante, le forze sindacali, i precari, i lavoratori in cassa integrazione, che ingenuamente pensano di trovare in queste “forze” la soluzione del malanno sociale del Paese.
Ma in realtà siamo di fronte all’ennesimo rimescolamento di una sinistra senza valori, senza identità, senza capacità di leggere i veri pericoli per il popolo lavoratore. La crisi della sinistra non è solo politica, ma è anche, e soprattutto culturale.
Anche la speranza, minima non lo nascondiamo, di una rinascita di un sentimento “comunista” virile, in seguito alla vittoria di Ferrero alla segreteria di Rifondazione è ormai spenta.
Ne abbiamo le tasche piene di queste “false sinistre” (come intitolò con estrema intelligenza il nostro quotidiano dopo la debacle elettorale del 2008), e, di fronte a questi patetici tentativi mi trovo ad esultare davanti allo sbarramento elettorale, che se non rappresenta da un punto di vista “etico” una cosa giusta, almeno ci permette di circoscrivere alla lista dei nemici solo due partiti ben definiti e libera lo spazio politico dalle cariatidi per nuove e future battaglie.
La sconfitta di queste mummie politiche ci permetterà di costruire un futuro migliore per la sinistra: coraggiosa, comunitaria, identitaria, nazionale. Una sinistra del XXI secolo!

inv
Commenti ( 0 )
inv
inv archivio :: abbonati :: inv
inv invinv^ inv
inv
In Primo Piano :: libero
continua :: libero ::
inv
Gli ultimi 5 titoli :: libero
prima pagina ::
inv
Gli ultimi 5 titoli :: abbonati
  • Prossimamente
continua :: abbonati ::
inv inv inv
inv
inv
© rinascita soc. coop. ed. a r.l. - 2002–'07
inv
inv invinv
inv
inv
inv