La Serbia rappresenta il crocevia preferito della mafia internazionale, tra Oriente e Occidente, divenendo negli anni anche il punto di incontro dei vari gruppi criminali e dei trafficanti di armi, droga, organi e persone. Dividendosi tra loro in cinesi, italiani, albanesi, bulgari e russi, ognuna di queste organizzazioni internazionali hanno tracciato il loro raggio di azione e di controllo in terra serba, facendo delle singole città le loro “rappresentanze”. Dopo che la polizia serba è riuscita ad eliminare sul territorio di Surcin e Zemun, due grandissimi gruppi mafiosi insediatisi nel Paese, si sono venuti a creare ben presto altri gruppi di minori dimensioni, ma collegati con i più grandi gruppi internazionali. Come una vera e propria corporation, tali organizzazioni si estendono tramite le loro filiali e i loro uffici legali di rappresentanza; i loro interessi spaziano dagli affari economici ai settori di protezione di persone appartenenti alla loro etnia di origine. “Quando si parla di mafia si fa riferimento soprattutto a quella italiana, che è più organizzata e lavora proprio come una multinazionale dalla gerarchia ben precisa. I loro boss, attualmente, si trovano tutti in Serbia! Molti pensano che sono albanesi, ma in realtà sono italiani che usano la Serbia come Paese di transito. Nelle loro mani si concentra il mercato delle sigarette e della droga, che viene trafficata dal Porto di Bar in Montenegro, per poi raggiungere attraverso la Serbia i Paesi del Nord Europea”. Questa la nota ufficiale trasmessa dalla polizia serba, tracciando così il profilo del gruppo di Surcin, ossia l’organizzazione mafiosa che ha stabilito la sua “rappresentanza” nei pressi dell’Aeroporto di Surcin negli anni ‘90, godendo così della vicinanza dell’autostrada e delle vie aeree, nonché del supporto di uno dei gruppi più potenti gruppi della Serbia, che ha aperto nuovi scenari ai trafficanti italiani. Un altro gruppo mafioso che sta portando a termine la sua ascesa economica, è la mafia bulgara, specializzata nella falsificazione dei documenti e delle carte di credito, nonché dei visti Shengen, ampliando il suo potere anche nel traffico di prostitute e immigrati clandestini. Come conferma anche la stessa polizia serba, ogni criminale che desidera avere un documento falsificato della migliore qualità chiede un “collegamento bulgaro”, e lo stesso accade anche per le carte di credito per le truffe dei bancomat. I bulgari sono riusciti a controllare anche il traffico di esseri umani tra Vicino Oriente e Unione europea, e sono i più grandi registi del trasferimento di prostitute dalla Moldavia, Ucraina, e Bielorussia, utilizzando la Serbia come crocevia per il collegamento con l’Europa occidentale. Il terzo gruppo mafioso per ordine di importanza e di potere è quello albanese, che opera nel traffico di droga e di essere umani, ma resta un’organizzazione molto chiusa, che stringe accordi e affari solo con persone della loro stessa etnia e tutt’al più con organizzazioni provenienti dall’America Latina. Tramite la loro rete, costituita da piccoli trafficanti di nazionalità albanese che vivono in Serbia, coprono l’intero mercato serbo per poi creare una linea con l’Unione europea. La mafia albanese è nota per il suo controllo sul traffico di droga dal Vicino Oriente e per il traffico di armi. I mafiosi cinesi operano in Serbia per controllare i movimenti dei loro connazionali. Hanno creato nei Balcani un piccolo Stato privato ed autonomo, e restano sempre al di fuori degli scontri con gli altri gruppi criminali. Nel quartiere cinese, nel cuore commerciale di Belgrado, la mafia cinese chiede il pizzo ai venditori, controlla il loro lavoro, il loro denaro, garantendo un “servizio di difesa” in caso di necessità. La mafia russa, che ha già conquistato il Montenegro, controlla solo il mercato immobiliare, comprando terre e alberghi, case e costruzioni, con gli introiti del riciclaggio di danaro proveniente dalla Russia. Non a caso il Montenegro è divenuta un loro luogo privilegiato, anche se la stessa Serbia sta divenendo un Paese sottoposto al loro controllo. I criminali serbi, da parte loro, lavorano insieme ai gruppi latinoamericani che trattano droga, ma sono davvero pochi. Finora l’unico successo messo in atto dalla polizia è l’aver scoperto che questi gruppi esistono, senza tuttavia riuscire a mettere fina alla loro esistenza.
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