Il dualismo è sempre stato il sale dello sport, soprattutto di quelli più popolari come il calcio e il ciclismo. Intere nazioni si sono divise sulle qualità pedatorie o sull’abilità nell’andare in bicicletta. Nessuno in Italia dimenticherà mai la staffetta tra Mazzola e Rivera o le sfide tra Binda e Guerra, così come la Francia si divise tra Anquetil e Poulidor, ma una di queste sfide assunse un sapore particolare, tracimò dallo sport per infiammare le piazze della politica: la sfida infinita tra Coppi e Bartali. Il Campionissimo divenne forse un po’ per caso l’orifiamma della sinistra, solamente perché l’altro, il Toscanaccio, non nascondeva certo le sue simpatie democristiane. Fatto sta, la sfida dalle salite delle Alpi si spostò nelle sezioni di partito, anche se poi toccò proprio a Bartali sedare la piazza in occasione dell’attentato a Togliatti. Ora l’Italia ha ritrovato un dualismo di questo spessore, anche se in uno sport, il nuoto, non certo così popolare nel nostro Paese ancorché circondato dal mare. Federica Pellegrini due mondiali vinti e due record del mondo ed Alessia Filippi, una medaglia d’oro anche per lei, stanno già dividendo il Palazzo. La Filippi è regolarmente iscritta al Pd, tessera n°1 della sezione di Tor Bella Monaca a Roma, e per questo già arruolata come immagine vincente del partito. La Pellegrini in verità non ha mai ostentato alcuna fede politica, ma si è definita “nata a Mirano, provincia di Venezia, italiana dalla nascita”, mettendo così insieme nella stessa frase l'orgoglio regionale che fa tanto Carroccio e l'italianità non facendo tardare “l’arruolamento” da parte del centrodestra. Insomma, questa sconcertante politica italiana non è capace di differenziarsi nei programmi politici, nei rapporti internazionali, non sa differenziarsi nella vergognosa servitù verso il padrone americano, ma sa litigare per due ragazze che certo in piscina portano i loro sacrifici, le loro abilità, la loro voglia di vincere, ma non certo le tessere di partito che hanno o potrebbero avere in tasca. Ieri a Montecitorio sono stati persino capaci di polemizzare ed al “brava la veneta Pellegrini” detto dall’ex presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni, è scattata l’immediata reazione dai banchi del Pd, dove l’ex direttore dell’Unità, Furio Colombo, ha preso la parola per spiegare che la Pellegrini “non è veneta, è italiana”, anche se forse gli dispiace un po’ che lo sia... dalla nascita. Per la cronaca le due ondine italiane, che non sono nemmeno rivali in quanto non partecipano da avversarie alle stesse gare, hanno ieri disputato insieme la staffetta 4x200sl. Speriamo che qualcuno non inizi a parlare adesso di nuovo compromesso storico in piscina. In ogni caso tutti i nostri complimenti per le due “sorelle d’Italia” ed anche a tutti gli altri atleti azzurri che hanno lottato nella piscina del Foro Italiaco pur senza la benedizione dei vari Fini, Franceschini, etc. Berlusconi, per non sbagliare, ha telefonato ad entrambe. |