Una strategia annunciata prende sempre più corpo: l’integrazione dell’Ucraina nella Nato. È quanto ha voluto sottolineare ieri dal ministero degli Esteri di Kiev, Volodymyr Ogryzko (nella foto), affermando che il suo Paese intende organizzare il primo programma annuale per l’integrazione nell’Alleanza Atlantica. La notizia è stata rivelata dall’agenzia di stampa russa Interfax, che ha ripreso le dichiarazioni del responsabile della diplomazia ucraina. “Noi speriamo di avere il primo programma annuale approvato a marzo-aprile e allora inizieremo a metterlo in pratica”, ha affermato il ministro parlando con la stampa. Un gruppo di tecnici della segreteria generale della Nato arriverà a Kiev a febbraio per segnare l’inizio di un progressivo avvicinamento fra l’Alleanza e l’Ucraina, ha spiegato l’esponente del governo. A favore dell’ingresso nella Nato di Kiev si è pronunciata naturalmente anche la Gran Bretagna. A confermarlo è stato qualche giorno fa il ministro britannico per la Difesa e la sicurezza internazionale, Ann Taylor. La dichiarazione del ministro di Sua Maestà è stata rilasciata lunedì, durante una conferenza stampa a Kiev, dopo una serie di colloqui bilaterali con il primo vice ministro della Difesa ucraino, Valeriy Ivaschenko, proprio sulla questione della Nato. Secondo il responsabile britannico, un consulente di Londra continuerà a monitorare l’Ucraina sulla riforma dell’esercito. Analizzando l’attuale finanziamento del ministero della Difesa, Taylor ha sottolineato che lo standard di difesa per l’ingresso nella Nato richiede un finanziamento pari al 2% del Pil, tuttavia non tutti gli Stati membri dell’Alleanza sono in grado di spendere il 2% del Pil per la difesa. Secondo il ministro britannico, la Nato sta monitorando l’attuazione del programma annuale volto a inserire l’Ucraina negli standard dell’Alleanza. A sua volta Ivaschenko ha osservato che le Forze Armate di Kiev non sarebbero in grado di passare al contratto di servizio fino al 2011, come era stato precedentemente previsto. Il funzionario ha affermato che la principale ragione del ritardo nell’attuazione del piano è la carenza di finanziamenti statali al ministero della Difesa. Una volontà questa ribadita lunedì anche dal segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, che oltre a Kiev ha ribadito la necessità di un’integrazione anche di Tbilisi. Per quanto riguarda le aspirazioni di entrambi, de Hoop Scheffer, ha dichiarato di non essere in grado di dare un calendario preciso per la loro adesione, ma che si tratta di un processo perseguito dalla Nato. Recenti sondaggi hanno comunque riconfermato la netta opposizione del popolo ucraino all’ingresso del Paese in seno all’Alleanza, con una maggioranza di oltre il 50 per cento degli intervistati.
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