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Il giovane Walter fa il mea culpa

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Giovedì 16 Luglio 2009 – 10:23 – Michele Mendolicchio stampa
Il giovane Walter fa il mea culpa

Pensavamo tutti che Veltroni fosse in Africa, come promesso dopo la batosta elettorale, e invece è ancora sul suolo italico. Per fortuna una volta tanto dice cose sensate. L’occasione è data da un convegno sul riformismo di Bettino Craxi. Il riferimento è agli anni ’80 e più precisamente all’ottobre dell’83, con Craxi a Palazzo Chigi fino all’87 e Berlinguer segretario del Pci. E dunque secondo Veltroni tra i due quello che interpretò al meglio i cambiamenti della società fu appunto l’allora segretario del Psi, al contrario del mitico Enrico piuttosto tardino a cogliere certi segnali. Addirittura il giovane Walter riconosce a Craxi una grande lungimiranza in politica estera: “Fu grande”, sia nella vicenda Sigonella che nella scelta di mantenersi nella sfera occidentale. Veltroni fa anche il mea culpa per l’invasione dell’Ungheria del ’56 da parte dei carriarmati russi appoggiati dall’allora dirigenza del Pci, tra cui Napolitano. Ovviamente la riabilitazione tardiva di Veltroni del craxismo è stata accolta con particolare ironia dai socialisti. Anzi la figlia Stefania ha giustamente rimproverato al giovane Walter di aver contribuito fortemente alla campagna contro Bettino Craxi attraverso un connubio tra giornali e Mani pulite. Al centro degli attacchi di quei giornali di proprietà dei poteri forti, tra cui Fiat e De Benedetti, ci fu appunto anche il decreto sulla scala mobile. “Quei grandi giornali si portarono dietro altri giornali, come l’Unità, diretta all’epoca da Veltroni”, così Stefania ha voluto ristabilire la verità di quegli anni.
Anche l’attuale segretario del Ps, Nencini pizzica il giovane Walter con una buona dose d’ironia. “Non può che far piacere -dice- a qualunque socialista che Walter Veltroni abbia scoperto che Bettino Craxi non era un pericolo per la democrazia, come sosteneva il suo partito, il Pci, e il suo giornale, l’Unità, ma un leader politico innovatore, un riformista”. Insomma, volendo fare paragoni Bettino Craxi è stato un innovatore come Mussolini, vero deus ex machina del riformismo.

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