inv RICERCA 
inv
inv
rinascita.Info
inv
inv
L'EUROPA, UNA VOLONTÀ UNICA, FORMIDABILE, CAPACE DI PERSEGUIRE UNO SCOPO PER MIGLIAIA DI ANNI. NIETZSCHE
inv
inv
inv
inv
PAGINA PRINCIPALE > ACCESSO :: LIBERO
inv
Primo Piano
inv

La questione morale

invia
Mercoledì 1 Luglio 2009 – 14:02 – Paolo Emiliani stampa

Abbiamo difeso tante volte la nostra Carta costituzionale ed ancora riteniamo che in essa sussistano buoni principi, come il germoglio della socializzazione, e che tante colpe debbano ricadere su una classe politica incapace di applicarla. Le nostre principali critiche si sono spesso concentrate solo su quella assurda “appendice” fatta di norme “transitorie e definitive” e quindi incoerente pure nella stessa forma: non si comprende come una norma possa essere transitoria e contemporaneamente definitiva.
La Costituzione italiana ha però un’altra gravissima pecca, che però nessuno sembra intenzionato a correggere, anche se da anni in tanti parlano di riforme costituzionali; ci riferiamo alle modalità di nomina all’interno degli organismi istituzionali come Consiglio di Stato, Corte costituzionale, CNEL ed anche il CSM.
Affidare al parlamento, così come prevede la Carta, la nomina dei rappresentanti dello Stato in queste istituzioni significa condannarli dall’origine alla spartizione partitocratica. Chi dovrebbe essere per definizione super partes si ritrova invece eletto “da qualcuno” e questo non può che alimentare dubbi, creare confusione, alimentare la sfiducia.
Quanto al Consiglio superiore della Magistratura, la cui presidenza è affidata dalla Costituzione al capo dello Stato, è composto in parte, i cosiddetti laici, da parlamentari (ed in quanto esponenti di partito sono per definizione “di parte”) mentre il resto è composto da magistrati a loro volta espressione di correnti apertamente politicizzate (e partitizzate).
Il sistema è sbagliato, è marcio nelle fondamenta e deve essere cambiato.
Noi possiamo dirlo.
Ma sono inaccettabili le critiche che provengano da chi, come Di Pietro, della partitocrazia fa parte. L’ex magistrato non può ergersi a censore perché il suo partito (e mai come questa volta è congruo il possessivo) fa parte del sistema che elegge nella logica spartitoria i vari rappresentanti “istituzionali”. Eppure Di Pietro ha addirittura lanciato un appello al presidente Napolitano perché costringa alle dimissioni due giudici della Corte Costituzione, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, per aver partecipato a una cena “riservatissima e privatissima” con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro della Giustizia Angelino Alfano. “E' come se il pm o il giudice invitasse il suo imputato a cena per parlare del più o del meno” ha detto Di Pietro, che evidentemente ha vuoti di memoria sul suo passato da pm.
In teoria ha ragione, però Di Pietro rimuove che mentre i due magistrati cenavano con il Cavaliere, da qualche parte altri si sono trattenuti in compagnia di esponenti politici di differente colore. Del resto il legame forte tra toghe e politica è passato dalla fase sotterranea a quella palese proprio per mano di una certa parte politica (di cui Di Pietro è stato due volte parte integrante, come magistrato ed ora come leader di partito) che ha ripetutamente cercato di conquistare il potere grazie alla poderosa collaborazione di inchieste giudiziarie non proprio a 360 gradi.
Le frequentazioni “mondane” di chi dovrebbe essere sopra le parti ci indignano, come ci indignarono i teoremi del “non poteva non sapere” applicati in modo unidirezionale, come ci indignò quel triplice “resistere” pronunciato, anzi urlato, da un capo di Procura ad un’inaugurazione di anno giudiziario ed invece più consono ad uno scranno di partito, come ci indignano ogni volta gli avvisi di garanzia ad orologeria o gli accanimenti giudiziari.
Non ci sembra che Di Pietro abbia condiviso con noi tanta indignazione, anzi. E allora stia zitto e con lui tutto il Palazzo.
Lo Stato siamo noi.

inv
Commenti ( 0 )
inv
inv archivio :: abbonati :: inv
inv invinv^ inv
inv
In Primo Piano :: libero
continua :: libero ::
inv
Gli ultimi 5 titoli :: libero
prima pagina ::
inv
Gli ultimi 5 titoli :: abbonati
  • Prossimamente
abbonati al giornale ::
inv inv inv
inv
inv
© rinascita soc. coop. ed. a r.l. - 2002–09
inv
inv invinv
inv
inv
inv