L’Iran parteciperà alla conferenza Onu sulla stabilizzazione dell’Afghanistan in programma all’Aja martedì prossimo. “Noi pensiamo che debba essere trovata una soluzione regionale (...) L’obiettivo dell’Iran a proposito della crisi afghana è aiutare a creare una situazione di pace, stabilità e calma, necessaria allo sviluppo dell’area”, ha affermato ieri il ministro degli esteri iraniano Manouchehr Mottaki (foto) citato dall’agenzia Pars. Già in precedenza Mottaki aveva detto che l’Iran è pronto a collaborare con la comunità internazionale, ma precisando che gli Stati Uniti devono avere un nuovo approccio al problema. Ora Teheran ha deciso di confrontarsi con i Paesi Onu sulla questione. Il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha affermato che il livello della delegazione iraniana deve ancora essere stabilito, resta pertanto incerto se Mottaki parteciperà personalmente al summit del 31 marzo e, soprattutto, se incontrerà il suo omologo nordamericano Hillary Clinton. L’ex first lady Usa non ha perso tempo, e con il solito atteggiamento di superiorità ha invece reso noto di non avere in programma incontri “di sostanza” con i rappresentanti dell’Iran. “Non ci sono al momento piani del genere”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato, Gordon Duguid, aggiungendo che gli Stati Uniti si augurano comunque che l’Iran possa svolgere un ruolo “positivo” per la stabilizzazione dell’Afghanistan. Se quindi da un lato Obama sembra aprire al dialogo con Teheran, dall’altro la politica estera statunitense resta improntata alla ben nota supponenza alla quale Washington ci ha abituati. Fino a martedì prossimo resta l’incognita su un incontro fra rappresentati iraniani e statunitensi, anche se un primo contatto fra le due diplomazie potrebbe avvenire già oggi, a Mosca, in occasione della conferenza sull’Afghanistan promossa dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), di cui la Russia è presidente di turno. “Non abbiamo ancora sentito dichiarazioni da parte degli Usa o dell’Iran su contatti bilaterali, ma se venisse espressa tale intenzione, la Russia come paese ospite è pronta a fornire tutta la necessaria assistenza”, ha infatti dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo, Andrei Nesterenko, citato da Interfax. Alla conferenza partecipano l’assistente segretario di Stato Usa per l’Asia centrale e meridionale, Patrick Moon, e il viceministro degli Esteri iraniano, Mohammad Akhoundzadeh. Un principio di disgelo tra Iran e Usa è stato comunque registrato alla Nato, dove la scorsa settimana pare vi sia stato un collquio tra un diplomatico iraniano e un rappresentante del segretario generale dell’Alleanza. |