Signor Presidente, intanto nonostante il permanere della crisi economica globale nella Grande Germania diminuisce la disoccupazione. Nello stesso tempo mi consento la licenza di comunicarLe ch’ io sono oltremodo orgoglioso di questa Germania (che, poi, è la Patria dei miei figli e dei miei nipotini); una sorgente inesauribile di cultura e di umanesimo con le sue grandi figure del recente passato e del presente, come il gesuita Oswald von Nell Breuning, il filosofo e teologo morale Romano Guardini, Helmut Schmidt, Richard Freiherr von Weizsäcker, Horst Köhler e tanti altri rappresentanti tra i quali non posso non annoverare il Prof. Dr. Dr. Udo Di Fabio, alto magistrato presso il Secondo Senato del Bundesvervassungsgericht. Una realtà, insomma, fatta di luci alla quale fa riscontro l’ altra della mia Italia, ahinoi nel profondo di una crisi etica, morale, spirituale ed economica che non ha eguali nella società civile internazionale. È l’ Italy (così ancora sul sito del governo!) di Silvio Berlusconi e dei “suoi” giudici costituzionali che gli profondono attenzioni e che sembra andare bene anche a Lei. Non a me, Signor Presidente. Quella che tra qualche giorno sarà presentata al mondo, è l’ Italy (non l’ Italia) delle varie mafioserie alle quali, grazie alla presenza del premier B., è stata riconosciuta legittimazione istituzionale. È, questa, Signor Presidente, “anche” la Sua Italia ? Occorre versare tanto sangue per cambiarla ? Una risposta, per favore. Il consueto rispettoso saluto dalla Germania,
|