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Metalmeccanici al rinnovo con due piattaforme separate

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Venerdi 31 Luglio 2009 – 10:34 – Rinascita stampa
Metalmeccanici al rinnovo con due piattaforme separate

A settembre riprenderà la difficile trattativa per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, e quasi certamente si arriverà allo scontro frontale tra le sigle sindacali e gli industriali. Cisl e Uil infatti sono pronti ad utilizzare le nuove regole contrattuali, la presunta produttività fondamentale per gli aumenti e la contrattazione non più a livello nazionale ma a livello aziendale; la Fiom-Cgil invece vuole continuare a contrattare secondo le vecchie norme ed ha già annunciato che non intende recedere da questo intendimento, tanto che ha presentato agli iscritti la propria piattaforma per ottenerne il placet.
Percentuale bulgara quella ottenuta dal documento di Rinaldini e compagni. Il testo per il rinnovo del biennio economico 2010-2011 ha infatti raccolto il 94,40% dei sì. Oltre 8.400 le aziende nelle quali è stata svolta la consultazione; con i lavoratori-votanti che hanno sfiorato il 60%.
“È un dato assolutamente straordinario”, ha commentato il leader delle tute blu della Cgil, Gianni Rinaldini, ricordando non solo la pesante situazione occupazionale, con la categoria falcidiata dalla cassa integrazione ma anche come il numero dei votanti sia pressoché in linea non solo con quelli che nel maggio scorso votarono il referendum della confederazione rossa sulla riforma del modello contrattuale, ma anche con quelli che nel 2007 si espressero sulla piattaforma unitaria Fim, Fiom e Uilm.
Il sindacalista si è poi mostrato battagliero in vista della ripresa delle contrattazioni, anche perché a suo dire questo risultato fa uscire la Fiom rinforzata in vista di quello che si profila come “un autunno con un conflitto sociale in aumento”. Ad infiammare la partita, non sarà, infatti soltanto la differenza tra le rivendicazioni salariali con la piattaforma di Fim e Uilm ma anche soprattutto il fatto che la Fiom non riconosce la validità delle nuove regole contrattuali ed inoltre insiste per rinnovare solo la parte economica del contratto dei metalmeccanici, senza toccare quella normativa che scadrà invece nel 2011.
E agli ex alleati della Triplice, che invece hanno disdettato il contratto nazionale, e dunque anche la parte normativa, Rinaldini rinnova la diffida: “Non si proceda ad un rinnovo del contratto che noi, che siamo firmatari, non abbiamo disdettato. Quel contratto è stato votato con un referendum dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e Fim e Uilm non possono disporne come se fosse di loro proprietà. Qualsiasi modifica, dunque alla parte normativa sarà illegittima”.
In vista della ripresa del negoziato, giorno stabilito il 14 settembre, intanto è già stato convocato il comitato centrale che dovrà valutare tutte le iniziative, di lotta dunque ma anche legali per dare seguito e spostare in tribunale la partita sulla legittimità o meno di un eventuale accordo separato che riscriva il contratto nazionale. “Se qualcuno - tuona ancora Rinaldini - vuole utilizzare questa crisi per fare una operazione illegale si assumerà la responsabilità di creare una tensione sociale nel Paese. E non si venga poi a parlare di coesione sociale, sarebbe una presa in giro, un gioco puramente mediatico”.
L’autunno quindi si preannuncia già bollente, e da una parte non potrebbe essere altrimenti. Legare gli aumenti alla produttività infatti rischia di scatenare una guerra tra poveri, specie in un momento come questo dove i salari sono nettamente al di sotto della soglia di sopravvivenza ed i poveri sono in costante aumento.

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