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Berlusconi riporta i Fas in Sicilia

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Venerdi 31 Luglio 2009 – 10:52 – Andrea Angelini stampa
Berlusconi riporta i Fas in Sicilia



Alla riunione del Consiglio dei ministri di oggi, Berlusconi annuncerà le linee del decreto correttivo del decreto anticrisi, attualmente in discussione al Senato, ma soprattutto ufficializzerà i contenuti dell’atteso Piano straordinario per il sud, da lui ribattezzato “Piano Berlusconi”, che prevede lo sblocco dei Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) che ammontano a 7 miliardi. Piano Berlusconi perché il Cavaliere ne rivendica la paternità avendo svolto un ruolo decisivo nel mediare tra le diverse forze della maggioranza, alcune delle quali come il Movimento per l’autonomia (Mpa) guidato da Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, avevano minacciato di spaccare la maggioranza e di creare un Partito del Sud se il governo non avesse sciolto i cordoni della borsa.
Di conseguenza, verranno sbloccati i 4 miliardi dei Fas già destinati alla Sicilia, la regione che più aveva protestato per correggere la politica economica del governo ritenuta eccessivamente sensibile ai ricatti nordisti della Lega. Una bella fetta di quei soldi verranno investiti per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Lombardo, che già non aveva votato il decreto anticrisi, e Gianfranco Micciché, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che oggi dovrebbe sbloccare i fondi Fas, si sono detti soddisfatti, parlando di “una vittoria” per la Sicilia.

Tutti a tavola
Berlusconi ha illustrato la sua svolta meridionalista in occasione dell’incontro con relativo pranzo a Palazzo Grazioli, con una sessantina di parlamentari europei, nazionali e regionali, e di amministratori siciliani guidati dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Tutti fedelissimi del Cavaliere che si è detto “assolutamente convinto” della fondatezza delle esigenze del Sud in generale e della Sicilia in particolare. Di conseguenza lui si sente “fortemente impegnato” nell’elaborare un Piano che prevede “interventi seri”. Ai gentili ospiti e commensali, Berlusconi ha spiegato che lui darà i soldi dei Fas perché è giusto e non perché sia stato pressato o ricattato da qualcuno. Da un Lombardo o da un Micciché che sia. A suo avviso, i settori in Sicilia dove andrebbero investite le risorse sono le infrastrutture e la sanità. I politici presenti si sono autodefiniti “lealisti”, in contrapposizione alla potenziale corrente di Micciché che aveva minacciato di unirsi a Lombardo per la costituzione di un autonomo “Partito del Sud”. Berlusconi ha confermato la sua “netta contrarietà” a tale ipotesi definita “assolutamente sbagliata”. Una vicenda che, a suo avviso, va chiusa “al più presto”.
Ieri sera Berlusconi, ha invitato a cena proprio Micciché e il gruppo di deputati meridionali che avevano indirizzato una lettera critica a Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, chiedendo la correzione delle sue scelte economiche in senso meridionalista. Lo stesso Micciché, che si era agitato molto per lo sblocco dei fondi Fas per la Sicilia, aveva inviato nei giorni scorsi una lettera molto critica a Berlusconi minacciando le dimissioni se non ci fosse stata l’attesa svolta e paragonando il Cavaliere al conte Ugolino che mangiava i suoi figli. Il sottosegretario aveva messo sotto accusa pure l’idea di una cabina di regia che dovrebbe indirizzare i fondi. A suo avviso invece Berlusconi e Tremonti dovrebbero semplicemente ascoltare chi è esperto di Sud ed è capace di suggerire le scelte migliori. Un’idea quella della cabina di regia che è stata però rilanciata ieri dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. A suo dire, quello che serve al Sud non sono semplici trasferimenti di fondi ma uno stretto coordinamento nell’attuazione dei piani di intervento da parte di tutti gli enti. Ed un coordinamento non può che essere attribuito alla presidenza del Consiglio.

Buttiglione: quei fondi sono dovuti
Sul sarcastico il commento del presidente dell’Udc Rocco Buttiglione, che apprezza l’arrivo di tanti soldi per la Sicilia. Ma deve essere chiaro, ha ammonito, che non è un atto di grande generosità, bensì un atto dovuto.I Fas, ha spiegato, sono finanziamenti dell’Unione Europea legati alla diminuzione del divario tra aree territoriali. Il governo a suo tempo li aveva presi per altri utilizzi con l’obbligo di restituirli al più presto in modo che potessero tornare ad essere utilizzati per le loro finalità. Ne hanno quindi diritto la Sicilia e le altre aree del Paese.

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