Tutta la Nazione è in lutto. Molta, moltissima la gente presente ieri mattina presso la scuola delle Fiamme Gialle di Coppito (L’Aquila), per partecipare alle esequie di 205 delle 290 vittime che hanno perso la vita nel disastroso terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Già dalle prime ore della mattina la piazza si è andata riempiendo di persone: parenti, amici delle vittime o semplici concittadini. Un fiume di persone che ha continuato ad affluire anche a cerimonia iniziata. Bandiere a mezz’asta sulla A24 (l’autostrada che da Roma porta a L’Aquila), sul Raccordo Anulare, fino al grande piazzale all’interno della caserma. Ottomila le persone presenti all’interno della caserma secondo fonti della centrale operativa; durante le esequie, alcune di loro sono state colte da malore. La cerimonia funebre è stata officiata dal cardinale Tarcisio Bertone, tra le autorità politiche, oltre al presidente Napolitano e del Consiglio Berlusconi, erano presenti anche i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il ministro dell’Interno Maroni e il sottosegretario Letta. Dopo le esequie, nell’impossibilità di sistemare subito i feretri nei carri funebri abbinati, tutte le bare sono state provvisoriamente sistemate all’interno del cimitero dell’Aquila. Uno dopo l’altro i carri funebri entrano nel piazzale del cimitero, ad accoglierli ci sono personale della Croce Rossa, delegazioni di Alpini, dei Vigili del Fuoco, di Carabinieri e Polizia. I feretri vengono trasportati all’interno dell’edificio mortuario dai diversi gruppi militari, mentre i volontari di Croce Rossa e Protezione Civile si fanno carico di sistemare le corone mortuarie. L’edificio ospita i loculi che provvisoriamente accoglieranno tutti i feretri. Quello di ieri è stato un giorno di lutto nazionale come non se ne vedevano da tempo, e mentre tutta l’Italia piangeva in silenzio le vittime del terremoto in Abruzzo, anche la televisione ha abbassato la voce. La Rai (dopo la scandalosa autocelebrazione dei dati Auditel del Tg1) ha cancellato gli spot per tutta la giornata e anche Canale 5, La7, Sky Tg24 e Sky Uno non hanno trasmesso interruzioni pubblicitarie durante la diretta dall’Aquila dei funerali. Da oggi, oltre al dolore di aver perso i propri cari, i terremotati d’Abruzzo dovranno affrontare l’annoso problema della ricostruzione, che da sempre in Italia, malgrado le promesse, non ha mai avuto riscontri opportunamente risolutivi, a parte i soliti pannicelli caldi concessi dai governanti di turno. Berlusconi nei giorni scorsi ha fatto promesse concrete in tema di ricostruzione, alcune risolutive, altre discutibili, come quella della “New Town L’Aquila 2”. Ma gli abruzzesi si aspettano qualcosa di più, come le denunce all’autorità giudiziaria nei confronti di chi ha risparmiato sui “tondini di ferro”, armando di semplici reti metalliche per polli, il cemento insufficiente, causando un numero di morti che con regole severe e opportuni controlli, si sarebbero potuti evitare.
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