“Ricordi? Mi definivano filo-israeliano... pro-americano... Ma non era certo la mia posizione. E poi tu lo sai: quante volte ne abbiamo discusso”... Già. Da Ruschena, sotto casa tua. E immersi tra i libri, nel tuo studio sul Lungotevere... “E dire che la mia vita, tutta, ha guardato, ha desiderato la rinascita della nostra Europa, contro tutti coloro che la occupavano e straziavano... anche quando mi schieravo per l’onore contro la miseria delle masse... Contro corrente. Come avevo fatto, per la prima volta a 16 anni, arruolandomi nella Marina della Repubblica sociale italiana. Come quando sostenevo l’Oas. Come a Nuova Repubblica, cullando il sogno di una “riconciliazione nazionale” tra antifascisti e fascisti nel nome dell’amor di patria. Come quando, nel ‘68-’69 sostenevo voi, gli studenti del “movimento” contro le “forze sane”, i “reazionari”, le guardie bianche della democrazia cristiana e del pci”. Eri l’unico a comprenderci. Il tuo essere “fascista di sinistra” - mentre il mondo aveva stracciato a brandelli la memoria del tuo tempo - ci aveva aperto strade impervie: eccezionali e ancora senza fine. Ci facesti conoscere Proudhon e Sorel. E Niekisch e Strasser. E Berto Ricci, e poi Pini, Massi, Ruinas. E Niccolai. “E anche, e tu lo sai, Bettino Craxi, quando demmo vita, al Raphael, ai “socialisti senza tessera, ai “socialisti tricolori”. Resto un socialista tricolore, come sempre... La parentesi del “Secolo” fu un errore: ho creduto a spazi inesistenti una volta cacciato Fini. Ma non è ancora troppo tardi, non siamo vinti... E Rinascita lo dimostra. Dobbiamo riprendere il filo. Andare avanti. Sono pronto... Contate su di me”... Due ore di fitti discorsi sul nostro essere, sul tanto ancora da fare. E si badi bene: nessuna parola sulla ridicola fine (già da decenni scritta) del Msi o di An. Era il 10 novembre del 2008. Poi la stretta di mano, l’accordo per un incontro con l’amico e sodale comune, Giorgio Vitangeli, e un arrivederci...
Arrivederci, Giano. Certo non addio. Ugo Gaudenzi
Rito funebre, domani sabato 18, alle ore 10,30, in S. Maria della Misericordia (sotto la Rupe Tarpea, sotto il Colle) |