L'ora di religione e l'indottrinamento d'Oltretevere
Giovedì 13 Agosto 2009 – 11:42 – Michele Mendolicchio
La decisione del Tar del Lazio di togliere potere decisionale negli scrutini ai professori con la toga ci trova pienamente d’accordo. Stando alla sentenza del tribunale amministrativo laziale i docenti di religione non potranno più partecipare alla valutazione finale degli alunni. E ci sembra una posizione condivisibile vista la laicità dello Stato italiano e tenendo anche conto del concordato dell’84 che ha tolto l’obbligatorietà dell’ora di religione. Ma le cose non sono granché cambiate: lo spazio alle altre religioni non è stato mai concesso. Tutto nasce dalla presentazione del ricorso al tribunale amministrativo romano di altre religioni che si sono sentite discriminate nella valutazione finale dell’alunno legata alla frequentazione dell’ora di religione. Viene quindi annullata l’ordinanza del ministro dell’Istruzione Fioroni in merito all’esame di Stato 2007-08 che assegnava un ruolo decisionale sui crediti Nella sentenza del Tar del Lazio si dice chiaramente che un insegnamento a carattere etico e religioso, attinente alla fede individuale, non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico. Stabilendo altresì che lo Stato non può discriminare le altre religioni favorendo esclusivamente l’insegnamento della religione cattolica. Dunque nei consigli di classe i professori con la toga non potranno più esercitare il loro potere nell’assegnazione dei crediti scolastici. Senza contare che questo esercito di professorini con la toga sono a carico dello Stato italiano visto che vengono stipendiati… per portare acqua al mulino d’Oltretevere. Dunque, tutti gli alunni hanno il diritto ad una formazione confessionale più ampia non più limitata a quella cattolica. Nell’ordinanza del Tar si precisa anche che la scelta di frequentare o meno l’ora di religione attiene ai soli convincimenti personali e non può assolutamente essere misurata come materia di insegnamento. Sono paletti necessari a questo sfrontato dominio secolare del potere d’Oltretevere nel fagocitare le menti, dall’età scolare all’età matura. La teodem Paola Binetti ha subito parlato di discriminazione dell’insegnate con la toga, che a suo dire creerebbe docenti di serie A e di B. Ovviamente tra i fautori dell’indottrinamento cattolico non poteva mancare l’alleanzino Gasparri. Giudica “estemporanea” e da “cancellare” la decisione del Tar. Anche il forzista Cicchitto ritiene discutibile la sentenza mentre da parte dei radicali su sottolinea l’incapacità della politica di decidere su una materia fondamentale, delegando al tribunale amministrativo. Ovviamente non poteva mancare il solito pianto della Cei: “Dai giudici decisione che danneggia la laicità dello Stato e alimenta diffidenza verso le toghe”. Lo stesso commissario episcopale Michele Pennisi ha annunciato, per settembre, una riunione straordinaria della Cei per manifestare la propria opposizione alla decisione del Tar. E lo stesso presidente Coletti ha ribadito che l’ora di religione “è una componente importante di conoscenza della cultura di questo Paese, con buona pace degli irriducibili laicisti e purtroppo dobbiamo dire con buona pace anche dei nostri fratelli nella fede di altre confessioni cristiane”. E poi minacciare… di scomunica chi vuole porre un freno allo strapotere cattolico in uno Stato laico come il nostro ci sembra davvero troppo. Resta il fatto che la formazione delle menti dei nostri giovani non può essere lasciata in mano alla chiesa ma nello stesso tempo non può essere demandata ad altre confessioni. Quindi il pluralismo delle religioni nella scuola è solamente riferibile alla conoscenza storica e culturale, e non all’indottrinamento unilaterale. Per l’alleanzino Ronchi non si può non tenere conto “della nostra storia, della nostra identità e della profonda tradizione cattolica del nostro paese”. Sì, ma non per questo bisogna tutelare solo gli interessi del potere d’Oltretevere che da troppi anni fa il bello e cattivo tempo anche grazie ai catto-comunisti e agli ex missini.