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Dal Colle un irritato silenzio

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Sabato 25 Luglio 2009 – 10:09 – Rinascita stampa
Dal Colle un irritato silenzio

Nuovo attacco di Di Pietro al Colle. Casus belli il via libera, con la fiducia, al dl anticrisi. Al capo dello Stato viene imputato di non svolgere appieno il suo ruolo di garante della Costituzione, promulgando con troppa facilità le leggi varate dal governo Berlusconi. Dopo le polemiche legate al pacchetto sicurezza in cui Di Pietro ancora una volta aveva tirato per la giacchetta Napolitano invitandolo a non firmare, adesso si ripropone la medesima situazione. Dal Colle, nei giorni scorsi, è arrivata una forte reazione a queste continue intimidazioni dell’ex pm ma queste non si sono fermate. E così il dl anticrisi approvato crea nuove tensioni tra il capo dello Stato e il leader dell’IdV. Per Di Pietro si tratta di una truffa “di chi da una parte deve incassare qualche spicciolo perché le casse dello Stato sono alla canna del gas, dall’altra deve far rientrare soldi sporchi. Quando hai davanti professionisti della truffa e sei onesto non puoi sederti al tavolo da gioco perché sarai fregato”. Il Cavaliere sta diventando, per l’ex pm, un vero e proprio incubo. Ora, il satrapo di Arcore sarà pure un incapace ma di politici di spessore di questi tempi non v’è traccia anche e soprattutto per colpa di togati e ex togati come Di Pietro, che hanno cancellato quell’ultimo sprazzo di politica nazionale. Il ricorso alla fiducia posta per le diverse leggi fin qui varate dal governo Berlusconi è motivo di questa rabbia del leader dell’IdV che si appella all’inquilino del Colle affinché vigili sulla democrazia, calpestata continuamente dallo sciupafemmine. “Pensare di fermare un manipolo di incoscienti -si legge nel suo blog- in un’aula parlamentare oggi significa mancare di senso politico e della realtà. Se la decisione dipendesse dalla maggioranza, il Parlamento sarebbe sciolto domani, sostituito da un collegio di servi al servizio del re”. Questa sua scelta di tirare per la giacchetta Napolitano non è affatto una cosa estrinseca ma un reale motivo di preoccupazione per un presidente troppo indifferente. Forse l’ex pm dovrebbe rendersi conto che con l’attuale sistema parlamentare il ruolo di Napolitano è molto limitato e quindi è inutile chiedere quello che non può fare. Il leader dell’IdV giudica il pacchetto anti-crisi un condono per mafia, camorra e famiglie straricche che hanno evaso il fisco portando i miliardi nei paradisi fiscali. Fra rientrare i capitali evasi è una prassi che tutti i governi del mondo praticano ma se lo fa Berlusconi diventa uno scandalo. Ora il Cavaliere sarà pure un incapace, un imbroglione e un bugiardo ma quantomeno in fatto di azione e tempestività si sta dimostrando nettamente superiore ai pachidermi dell’ex Pci e dell’ex diccì.

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