Si avvicina l’epilogo per la telenovela relativa alla vendita di Opel, la casa automobilistica tedesca, che la controllante General motors aveva deciso di mettere sul mercato a causa della grave crisi economica che ha colpito anche questo settore. Alla fine la casa di Rüsselsheim passerà nelle mai del gruppo russo-canadese Magna, fino ad oggi impegnato nella produzione di componenti auto. Già in mattinata si erano avute le prime indiscrezioni in tal senso con il Wall street journal che dava l’accordo ad un passo. Alla fine quindi rispettato il volere del governo tedesco che, anche per via di ragioni geopolitiche, aveva sempre espresso la propria preferenza per Magma, ed al suo partner russo Sberbank, rispetto agli italiani della Fiat, ai belgi, ed i cinesi che nel corso del tempo avevano tentato la scalata alla casa del lampo. Da ricordare che l’offerta sul tavolo del colosso di Detroit prevede una quota per la banca d’affari e per il costruttore Gaz, mentre il governo berlinese si è impegnato ad aiutare il gruppo ad uscire dalla crisi in cui versa garantendo 4,5 miliardi di euro, a patto però che vengano mantenuti attivi gli stabilimenti tedeschi. Da aggiungere inoltre che la controllata europea di Gm comprende le operazioni di Opel in Polonia, Spagna, Belgio nonché il marchio britannico Vauxhall. Pienamente soddisfatta quindi la Cancelleria Angela Merkel che ha dato l’annuncio in grande stile nel corso di una apposita conferenza tenutasi nella capitale tedesca. Posta quindi la parola fine su una vicenda che aveva fatto vivere per mesi nell’incertezza circa 25.000 operai tedeschi e le loro famiglie costretti per molti mesi a sopportare il timore di ritrovarsi improvvisamente senza lavoro. Nel corso dell’incontro con la stampa la Merkel ha parlato di un nuovo inizio per la Opel, anche se non ha voluto rendere noti ulteriori dettagli sull’intesa raggiunta. La stessa casa statunitense inoltre ha ribadito l’intenzione di non uscire del tutto dalla casa di Rüsselsheim, volendo tenere nel proprio parco macchine una quota di minoranza; possibile che alla base di questa decisione ci sia la volontà di riprendersi il tutto una volta superata la crisi. Tra i motivi che infatti hanno fatto andare per le lunghe la vicenda infatti la volontà dei vertici di Detroit di vendere ad altri pretendenti che in futuro avrebbero poi rivenduto, secondo accordi già stabiliti, il pacchetto di maggioranza della casa teutonica. Il governo tedesco ha sicuramente segnato un punto a suo favore, è infatti riuscita a tutelare i propri interessi geopolitica ed a fare contemporaneamente quelli dei lavoratori. In Italia sono molti decenni che non si verifica una cosa simile. |