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La questione immorale

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Martedì 15 Luglio 2008 – 12:21 – Decio Siluro stampa
La questione immorale

Si è consumata ieri una nuova puntata di Tangentopoli, una “soap opera” della politica italiana che va ormai in scena da oltre quindici anni, da quando qualcuno “improvvisamente” scoprì che in Italia imperversava la corruzione. Questa volta dietro le sbarre del carcere di Sulmona ci è finito il presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, insieme ad alcuni suoi assessori. Sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Pescara con l’accusa di associazione per delinquere, corruzione, concussione e truffa. Reati contestati nell'ambito di una vasta operazione che ha interessato il mondo della sanità anche nelle regioni Marche e Lazio.
Nel 1992, quindi ai tempi dell’originale Mani Pulite, l'intera giunta regionale abruzzese fu arrestata per presunte irregolarità nella distribuzione dei fondi comunitari Pop.
Sembrerebbe un nuovo episodio della guerra infinita tra Berlusconi e la magistratura se non fosse per il colore politicodel principale arrestato e della sua giunta. Del Turco, con un passato da sindacalista Cgil e poi di segretario del Psi, vive ora un presente da eletto nell’Ulivo, quindi un uomo del Pd ed una giunta di centrosinistra.
Questo “dettaglio” non è però bastato per impedire a Berlusconi una veemente difesa d’ufficio. Davanti a microfoni e telecamere il Cavaliere ha parlato di teoremi accusatori che “spesso non vengono confermati”. Anzi, Berlusconi ha colto l’occasione per tornare sulla necessità di una profonda riforma della giustizia . E a chi gli chiedeva se stava pensando alla separazione delle carriere dei magistrati il Cavaliere ha rispsoto con un significativo “credo che si debba fare di più, molto di più”.
Più silenziosa, invece la minoranza. C’è da capirli, questa volta le toghe hanno visto rosso e la questione morale tanto coccolata in questi anni (anzi usurpata) rischia di andare alla malora.
Noi non cambiamo linea: fino a sentenza definitiva sono tutti innocenti. Con la speranza che i processi siano equi.

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