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Le Tour d'Italie

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Giovedì 17 Luglio 2008 – 20:01 – Decio Siluro stampa
Le Tour d'Italie

E’ tempo di tour de France ed anche se il ciclismo non entusiasma più gli italiani come un tempo, quando una vittoria di Bartali forse contribuì a fermare una guerra civile già quasi iniziata, le fatiche dei ciclisti sono ancora uno specchio fedele della vita della gente, che si consuma in gran parte in salita. Per questo, al di là degli scandali e del doping, quando un uomo scatta solo al comando il ciclismo sa ancora far sognare. Ma il ciclismo può essere anche specchio fedele della politica italiana? Forse sì, visto che un navigatissimo deputato romano del Pd si è fatto scappare ieri alla bouvette di Montecitorio questo commento su Veltroni: “Pare una di quelle tappe di montagna dove il capitano non ce la fa più, comincia a cedere, i suoi gregari piano piano lo mollano e comincia ad accelerare qualcuno che si è riposato fino ad oggi, coperto alla fatica e alle intemperie”.
Proviamo quindi ad immaginare cosa potrebbe succedere alla tappa Montecitorio-Palazzo Madama, una lunga tappa dal percorso ondulato ed un terribile arrivo in salita.
In maglia gialla si presenta il solito Berlusconi, la sua squadra, la “Selle (forza) Italia”, è sicuramente la più attrezzata e non deve nemmeno temere più la concorrenza interna con Fini, destinato a correre solo le classiche di primavera con la sua “mobilificio an”. L’altro galletto della squadra, Bossi, è tra i maggiori candidati per la conquista della maglia a pois, quella del gran premio della montagna, ma ha già dimostrato di non saper andare in discesa, finendo parecchie volte fuori strada. Berlusconi non sembra quindi temere per la classifica generale, vista anche la sua superiorità a cronometro nei confronti di Veltroni, ma questa tappa in salita potrebbe servire a chiarire le nuove gerarchie proprio all’interno dello squadrone biancorosso.
All’inizio dell’ultima erta il grippo si presenta compatto con tutti i gregari di Berlusconi impegnati a tenere il ritmo elevato. All’improvviso, a traguardo ancora lontano, si accendono i fuochi per lo scatto secco di Cuperlo, gregario di D’Alema (quello che ha fatto una sorta di controrelazione all’ultimo vertice del Pd). Veltroni perde contatto e proprio mentre tutti si attendono un’azione di Berlusconi ecco che invece a partire sono tutti i corridori in maglia biancorossa. D’Alema si mette a ruota di Cuperlo seguito da Bersani, Fassino, Rutelli e Bindi mentre il Cavaliere segue con il suo passo in mezzo ai suoi gregari.
In vista del traguardo D’Alema scatta ancora e distanzia di venti secondi i compagni di fuga. La tappa è sua, Berlusconi tiene la maglia e probabilmente la terrà fino a Parigi. Veltroni perde oltre sei minuti.
Non è adatto per le corse a tappe, si sente dire in giro. Circolano però voci di possibili interventi della magistratura che sta indagando su casi di doping. Ma questo lo racconteremo un’altra volta.

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