Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Questo è quanto recita un noto ed arguto proverbio popolare e questo è quanto dovrebbero recitare ogni giorno i leader del Pd, ma anche quelli della sinistra cosiddetta radicale. Per anni, invece di fare una politica “di sinistra” si sono accontentati di battere la strada dell’antiberlusconismo becero; invece di difendere i lavoratori, lo stato sociale e la sovranità nazionale hanno scelto di cavalcare la protesta qualunquista, rinunciando a qualsiasi progetto sostenuto da un ideale socialista. E non si può dire che il Cavaliere non abbia dato loro spunti interessanti. L’atlantismo al limite dell’idiozia del centrodestra ha trascinato l’Italia in tutte le imprese militari a vantaggio di Washington, ma questi “sinistri figuri” hanno per un po’ sventolato le inutili bandiere della pace per poi mettersi in fila per conquistare uno strapuntino per il pellegrinaggio negli Usa o a Tel Aviv. E se Berlusconi predicava il liberismo loro si facevano garanti del turboliberismo; se Berlusconi minacciava le privatizzazioni, loro, appena arrivati al governo, concretizzavano le superprivatizzazioni più selvagge. Non ci si può quindi stupire se gli ultimi sondaggi, che peraltro non tengono in conto le recenti pagliacciate di piazza Navona, premiano proprio il Cavaliere, bastonano il Pd e regalano ulteriore spazio a quel Di Pietro che si è impossessato dell’antiberlusconismo proprio quando il Pd cominciava ad accorgersi, ormai troppo tardi, dell’errore fatto. In particolare un sondaggio effettuato da “Dinamiche” per conto della testata web “Affari italiani”, diffuso ieri, mostra un centrodestra oltre il 50% con il Pdl al 40,1% (alle elezioni ha preso il 37,4%), mentre il Pd precipita al 30% (aveva il 33,2%) e l’Idv dipietrista sale addirittura al 6,2% (aveva il 4,4%). Quanto alla sinistra ormai extraparlamentare non devono averle fatto molto bene le polemiche interne che da tempo caratterizzano tutte le formazioni di quell’area: raggiunge il 4,1% dal 3,3% che aveva, ma è poca cosa. Come è irrilevante l’incremento di mezzo punto della Lega e la retrocessione appena sotto il 2% della Destra di Storace, che dall’epoca elettorale non ha più sovraesposizione mediatica. In pratica starebbe succedendo questo: il centrodestra cresce in valore assoluto mentre l’Idv cannibalizza il Pd. Tutto ciò farà sì che Berlusconi continuerà dritto per la sua strada e Di Pietro farà altrettanto (tutto sommato con recirproco vantaggio) mentre toccherà al Pd inventare qualcosa per invertire la tendenza. Ci diranno finalmente qualcosa “di sinistra”? Difficile, perché Veltroni nega addirittura di esserlo mai stato, Rutelli probabilmente non lo è proprio stato mai, mentre gli altri, come D’Alema lo sono forse stati, ma hanno dimenticato. E la sinistra cosiddetta radicale? Si avvia verso una svolta pirandelliana. I vari Bertinotti, Vendola, Ferrero, Diliberto, Rizzo, Pecoraro, Mussi e compagni sono tutti personaggi in cerca d’autore. E di congressi miracolosi. |