“Il mondo è bello perché è vario”, dice un antico detto popolare di rara saggezza. Talmente vario che, nella pazza corsa per le Europee, se ne vedono davvero di tutti i colori. L’Italia dei valori o, come l’ha chiamata scherzosamente qualcuno, “l’Italia dei Malori”, ha preso una decisone davvero saggia: schierare la hostess Maruska Piredda, trentatreenne precaria in Alitalia per ben otto anni e con una figlia a carico. Ma non fatevi ingannare: non si è certo trattato di un gesto di magnanimità, bensì di una mossa ben calcolata. Non si tratta, infatti, di una hostess qualunque, bensì di una delle due protagoniste mediatiche dei mesi caldi della vicenda Alitalia. Solo che, ovviamente, Tonino non poteva mandare a Strasburgo Daniela Martani, la cui immagine è ormai definitivamente “bruciata” presso l’opinione pubblica dalla partecipazione al reality “Grande Fratello”. All’ex pm restava, dunque, l’opzione B: il secondo volto più noto della protesta, quello, oltretutto, uscito dall’intera vicenda con un’immagine più sobria e che, indubbiamente, gode delle simpatie del pubblico. Ops… ho detto pubblico? Avrei dovuto dire “elettori”, giusto? Ma il caro buon vecchio Freud direbbe che questo lapsus ha un significato ben preciso, che affonda le sue radici nella “realityzzazione della politica”, passatemi questo termine di nuovo conio. Conta solo candidare chi, potenzialmente, può arraffare più voti. Anche perché l’avversario è un osso duro: il gigante dai piedi di terracotta, ovvero il Pdl, gioca il jolly Berlusconi come capolista, ben sapendo che, una volta eletto, dovrà dimettersi per incompatibilità di incarichi, non rimanendo a Strasburgo neanche un giorno. Misteri della fantapolitica, che è assai meglio del fantacalcio. Infatti non so perché ancora nelle ricevitorie del lotto non sia possibile fare le puntate su queste tematiche.
Poi ci sarebbe un’altra candidatura surreale, che è pure contesissima: quella del caro Principe Emanuele Filiberto, recente straletta di “Ballando sotto le stelle”. Voi vi chiederete: e chi mai potrebbe volerlo mandare in Europa, rappresentanza degli Italiani? Ebbene, sappiate che l’Udc di Casini e il popolo delle Libertà stanno facendo a botte per averlo nelle proprie liste. Sicuramente tengono conto del fatto che, tra un valzer, una polka e una mazurca, il Principe, che quando balla sembra aver ingoiato un manico di scopa, è diventato il beniamino del pubblico, dunque potrebbe portare un quantitativo di voti davvero interessante.
Al confronto il Pd, che chiama in causa Cofferati, sembra essere un principiante. Forse non avevano “Big” da schierare, chissà. Fatto sta che il segretario Franceschini ha asserito: “Cofferati ha fatto la scelta di non ricandidarsi come sindaco, ma non penso che questo precluda ogni altra scelta di vita politica”. Ci mancherebbe: una poltrona in Europa non si nega a nessuno.
A questo punto la stranezza minore in questa pazza corsa alle Europee sembrerebbe essere l’impresa tentata da tale Dott. Cirillo, un salernitano di 45 anni che ha depositato il suo simbolo al Viminale, e non per la prima volta. L’anno scorso aveva proposto la lista “Impotenti esistenziali”, che tanto colpì Tinto Brass, che lo usò come titolo di un suo film. Quest’anno propone le due varianti: “Italia dei Malori” e “Italiani, poca cosa?” Viva il signor Cirillo, che riesce a farci ridere di situazioni drammatiche. Che genio incompreso quest’uomo, che propone di votare la lista “Donne insoddisfatte e incomprese” e “Preservativi Gratis”. Povera Italia, che bello spettacolo diamo anche in Europa. Noi di Rinascita sosterremo, a questo punto, la candidatura a Strasburgo di Roger Rubbit, con la scritta, sotto l’immagine del coniglietto più amato degli ultimi tempi, “Se mi votate, prometto più carote per tutti”.