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Il misterioso portiere medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1936

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Venerdi 9 Maggio 2008 – 12:51 – Giovanni Armillotta stampa



Nel ricostruire i fatti storici l’ermeneutica è un passo delicatissimo che non necessariamente conduce alla Verità. Illustro il caso più clamoroso.
Il calendario medievale pisano Anno ab incarnatione Domini o Dominicæ incartanionis oppure Anno Dominice trabeationis, ecc., prendeva come data d’inizio il 25 marzo, (stile pisano dell’incarnazione): anticipa l’inizio d’anno al 25 marzo precedente, e coincide con l’anno nostro comune dal 1° gennaio al 24 marzo, ha un millesimo in più rispetto a tale anno dal 25 marzo al 31 dicembre.
Al contrario quello della città gigliata, iniziava sempre quel giorno (stile fiorentino dell’incarnazione): ritarda, però, l’inizio d’anno al 25 marzo e coincide con l’anno nostro comune dal 25 marzo al 31 dicembre. Ovvero il 25 marzo 1280 a Pisa, corrisponde al nostro 25 marzo 1279, mentre il 25 marzo 1280 a Firenze è identicamente il nostro 25 marzo 1280.
Accadde anni fa che un grande storico esaminando gli accordi fra le due città scambiasse una carta come se fossero due: uno il patto iniziale, l’altro il rinnovo per l’anno dopo. In realtà era la stessa stipula conservata in due cancellerie e siglata lo stesso giorno dello stesso anno ma con date, ovviamente, differenti.
Rinascita in ben tre circostanze s’è soffermata sull’intricata vicenda dell’arcano terzo estremo difensore medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino 1936 nel calcio. Alcune fonti “ufficiali” parlavano di un Gianni Ferrero nato a Fucecchio, altre di un Ferrero Giani ch’ebbe i natali ad Empoli; l’unico punto in cui si trovavano d’accordo è che giocasse nella S.A.F.F.A. Fucecchio.
Ho rintracciato due dei maggiori esperti di storia del calcio italiano: Davide Rota e Mauro Grimaldi, e finalmente dopo 72 anni Rinascita svela al Paese il mistero.
Davide Rota, il 5 marzo scorso, m’ha inviato alcuni importantissimi documenti: vari numeri delle «Agendine del Calcio». Queste erano dirette dall’arbitro italiano di fama internazionale Rinaldo Barlassina (presente ai Mondiali ’34 e ’38) e pubblicata dal 1933 al 1942. Anteriori addirittura all’odierno «Almanacco Illustrato del Calcio Italiano» (attualmente edito dalla Panini e fondato nel 1939 da Leone Boccali). Per tale motivo così come oggi sia letteralmente impossibile che l’«Almanacco Panini» sbagli il nome di Totti o la data di nascita di Del Piero, allora le Barlassina rappresentavano la Bibbia del calcio italiano.
Ebbene, sull’«Agendina del Calcio» per la stagione 1937-38 è registrato Ferrero (di nome) Giani (di cognome) quale calciatore della S.A.F.F.A. Fucecchio. Non solo. Giani dal 1939-40 al 1941-42 si spostò nella squadra della città ove nacque rivestendo altri ruoli in difesa ed attacco, così come testimoniano sia l’«Agendina del Calcio» di quelle stagioni, che l’«Almanacco Illustrato del Calcio Italiano» 1941-42. Le Barlassina forniscono la città e la data di nascita del portiere “berlinese”: Empoli, 23 dicembre 1912.
Ma com’è nata questa svista? Ci viene in soccorso Mauro Grimaldi, novello Burckhart Waldecker, che ha scoperto le sorgenti del Lete.
Il nome di battesimo ‘Ferrero’ è presente solo nel fiorentino (come riferito dall’Assessore allo Sport di Fucecchio, Riccardo Cardellicchio), quindi è stato “trasformato” in cognome. Il vero cognome ‘Giani’, ovviamente è passato nel comunissimo nome di battesimo ‘Gianni’. E l’errore è stato presto fatto. La fonte che ha tratto in inganno è una pubblicazione di anni fa, che – per correttezza verso parte terza in buona fede – preferisco non citare, sia pure conservandola nel mio archivio. Personalmente ritengo che le «Agendine» Barlassina siano inattaccabili! Inoltre Grimaldi m’ha inviato, sempre il 5 marzo, anche la rarissima foto di Ferrero Giani.
Per concludere: Giani è ancora vivo? Avrebbe 95 anni e cinque mesi. E s’è scomparso, penso desiderio di tutti gli sportivi – ad iniziare da quelli empolesi che hanno riscoperto un campione olimpico – sapere dove sia seppellita la medaglia d’oro, per portargli almeno un fiore.
Miglior risposta credo la possa dare solo l’Assessore allo Sport di Empoli. D’altronde, la responsabile dei servizi demografici del Municipio di Fucecchio, Candida Brutti, con lettera del 2 maggio scorso (Prot. 13.736), ha informato che non è mai esistito un cittadino di quel Comune a nome “Gianni Ferrero”.

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