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di rosa e d'azzurro...

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Giovedì 8 Maggio 2008 – 14:57 – Decio Siluro stampa
di rosa e d'azzurro...

Il rosa e l’azzurro, questi saranno i colori del nuovo governo Berlusconi.
Rosa perché il Cavaliere ha voluto una presenza femminile di insolite proporzioni, probabilmente per battere i suoi avversari del centrosinsitra anche su questo terreno, azzurro perché questo sarà un governo del presidente. Non è infatti un caso se Fini se ne è andato in dorato esilio alla presidenza della Camera: ha voluto evitare qualsiasi possibile contrasto in consiglio dei ministri.
Anche il decisionista Berlusconi ha dovuto però sottostare alle rigide alchimie use in queste occasioni ed ha dovuto infine tirare fuori il bilancino (un tempo si chiamava manuale Cencelli) per accontentare tutti: Lega e An. Proprio il partito di Fini sembrava inizialmente scontento per un ministero, quello del Welfare, negato, ma alla fine è stata trovata “la quadra” come direbbe Bossi.
La creatura che ne è venuta fuori è un mix di politici più che navigati e volti nuovi, come quello della Brambilla, stellina rampante di Forza Italia e, chissà, possibile futura rivale di Fini alla guida del Pdl.
Le inutili consultazioni di Napolitano si sono concluse ieri, con Ciampi, senza sussulti, peraltro poco probabili alla luce di un risultato elettorale evidente.
Merita una menzione però la dichiarazione resa dal presidente emerito della repubblica Oscar Luigi Scalfaro al termine del suo incontro con Giorgio Napolitano al Quirinale. Secondo l’ex inquilino del Colle “non esiste un solo deputato o un solo senatore che sia stato eletto dal popolo italiano”. Scalfaro ha addirittura affermato che “il popolo italiano è tagliato fuori dalle elezioni”.
Ma che voleva dire? La colpa sarebbe forse del sistema elettorale attuale senza preferenze?
In questo caso, però, la sua affermazione sarebbe ben stravagante, visto che è il medesimo che due anni fa portò a Palazzo Chigi Romano Prodi ed allora Scalfaro non ebbe nulla da dire.
Forse Scalfaro dimentica poi che quel governo si resse a lungo sul voto anomalo dei senatori a vita, tra cui proprio lui, quelli sì senza alcun mandato di popolo.
Se invece Scalfaro aveva in mente altre e più oscure motivazioni farebbe bene a chiarirle, perché le sue parole sono inquietanti e lo sono tanto più perché pronunciate da chi fu capo dello Stato.
Qualche sciagurato poterebbe interpretarle come una delegittimazione del parlamento, perché questa, sulla carta, è una democrazia rappresentativa e se i parlamentari non rappresentano nessuno...

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