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L'isola che non c'è

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Mercoledì 26 Novembre 2008 – 14:30 – Decio Siluro stampa
L'isola che non c'è

La sinistra cosiddetta radicale è forse finalmente uscita dal tunnel buio nel quale era precipitata nelle ultime elezioni che, con voto popolare, l’avevano espulsa dal parlamento. Soprattutto Rifondazione Comunista vede ora davanti a sé un futuro roseo (il colore rosso non è più politicamente corretto nemmeno per gli ultimi presunti eredi del comunismo). Un suo rappresentante di punta ha infatti vinto con l’ottima percentuale del 56% di voto popolare, un testa a testa prestigioso e contro un’avversaria che sulla carta (ma anche in concreto) aveva migliori qualità da mostrare al pubblico. No, non c’è stata nessuna elezione, nemmeno in un piccolo comune in pizzo ad una montagna e l’agone non è stato propriamente politico, ma tutto è politica, si diceva un tempo da quelle parti e probabilmente la pensano ancora così, visto che l’organo ufficiale di Rifondazione, il quotidiano Liberazione, ha l’altro giorno titolato “Forza Vladimir”. L’affermazione che cambierà le sorti del partito e probabilmente di tutta la politica italiana è stata quella di Vladimir Guadagno, in arte Luxuria, alla sesta edizione dell’Isola dei famosi, programma più che spazzatura delle televisione italiana.
L’ex parlamentare ha sbaragliato tutta la concorrenza senza nemmeno dover dire una parola contro Berlusconi e questo è già di per sé un fatto nuovo. In finale Luxuria, che ha per l’occasione sfoggiato un naso e un seno nuovo di zecca, probabilmente frutto delle ultime prestazioni mediche ricevute gratuitamente perché parlamentare, c’è giunta raccogliendo più totem degli altri nascosti sotto il fango e nella sfida finale ha sbaragliato l’ex modella Belen Rodriguez, la solita bellona diventata famosa grazie ad una lunghissima serie di flirt o presunti tali con gente più o meno famosa.
Forte del nuovo successo ora Luxuria potrebbe essere il capolista ideale di Rifondazione alle prossime elezioni europee ma il transgender ha già gelato il suo mentore Bertinotti dichiarando che per il momento non ha interesse per il seggio a Strasburgo, evidentemente preferendo monetizzare nello spettacolo la vittoria televisiva. Luxuria non ha però dimenticato il suo recente passato politico ed infatti, in perfetto stile buonista, ha già annunciato di voler devolvere all’Unicef metà del suo premio. Attenzione però, perché il premio offerto dalla trasmissione è ben poca cosa rispetto al guadagno (nomen omen) che gli pioverà addosso sotto forma di cachet per le comparsate che da oggi gli verranno offerte copiosamente.
In fondo poco ci interessano le sorti dell’ex parlamentare tornato allo spettacolo, ma ancora una volta ci delude questa pseudo sinistra che su Liberazione ieri titolava “Vladimir come Obama” e sbatteva in prima pagina la foto di Luxuria trionfante. E ci delude anche perché da quelle parti continuano a credere nel messia Obama senza comprendere che il potere vero negli Usa è rimasto nelle solite mani, peraltro bianche, conformiste, bacchettone e antipopolari.
Ci deludono poi gli italiani, che con un’audience oltre il 30% e punte del 40% incoronano un programma trash. Ci diverte semmai il fatto che L’Isola dei famosi abbia battuto sulla rete ammiraglia Rai Porta a Porta e forse proprio questo deve aver indotto Luxuria a scegliere lo spettacolo per la politica. In ogni caso, ci dispiace per Liberazione, ma Obama, Luxuria nemmeno sa chi sia.

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