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Vergogne italiane

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Martedì 25 Novembre 2008 – 14:26 – Decio Siluro stampa
Vergogne italiane

La politica italiana di Palazzo ci ha ormai abituato a tutto: a volgari scambi di offese tra leader di partito, a risse da osteria per qualche poltrona, a feroci polemiche sul nulla a fronte della totale inazione per risolvere i veri problemi degli italiani. Insomma avevamo già visto il peggio del peggio o almeno così credevamo fino a due giorni fa, quando è stata scritta l’ultima perla.
Il motivo scatenante è stato il crollo di un solaio alla scuola Darwin di Rivoli, in provincia di Torino, con la conseguente morte di uno studente ed il ferimento di molti altri, alcuni anche in modo grave.
Una tragedia che è solo in parte una fatalità, come sostiene Berlusconi. Molte scuole italiane non ricevono adeguata manutenzione da tempo, praticamente dalla fine della guerra, e se non assistiamo ogni settimana a qualche crollo dobbiamo ringraziare la perizia costruttiva e l’uso di ottimi materiali in epoca fascista, tempo a cui risalgono ancora molti istituti scolastici. Probabilmente nel caso in questione si è veramente trattato di una fatalità non preventivabile, pare infatti che sia stata recentemente ispezionata senza rilevare pericoli imminenti, ma lo Stato, nel suo insieme è certamente inadempiente sul territorio nazionale.
Troviamo però vergognoso che si sia scatenata la polemica usando strumentalmente la morte di un ragazzo di 17 anni. L’opposizione ha tentato di far credere che la responsabilità fosse solamente di un governo in carica solo da pochi mesi arrivando addirittura ad adombrare l’ipotesi di una protesta nazionale sul tema. Il ministro Gelmini, che già ci ha messo parecchio del suo per raccogliere diffuse antipatie, è così tornata al centro dell’attenzione generale, ma nessuno dice come stanno veramente le cose e cioè che il ministero dell’Istruzione non ha competenza sugli edifici scolastici che, per quanto riguarda le scuole superiori, ricadono sotto la giurisdizione della provincia.
Quando qualcuno lo avrà ricordato a Veltroni e Di Pietro, già pronti a mettersi alla testa di un corteo, i due avranno avuto un mancamento, anche perché la provincia di Torino è amministrata dal centrosinistro presidente Antonio Saitta, un democristiano di lungo corso che in passato fu sindaco proprio a Rivoli.
Così la notizia del crollo, che sabato ha aperto tutti i Tg e domenica le pagine dei quotidiani, è improvvisamente quasi scomparsa dal video e nei giornali relegata in secondo piano.
Peccato, devono aver pensato le opposizioni, sembrava proprio una bella occasione per soffiare sul fuoco della polemica, sarà per un’altra volta.
Una pietra tombale verrà così presto messa su tutta la vicenda, perché le responsabilità, quelle vere, coinvolgerebbero troppa gente e certo tutto il sistema politico. Resterà così un diciassettenne morto, qualche altro invalido, qualche famiglia disperata, ma il sistema sarà salvo.
Tutto ciò ci disgusta , ma non è la prima volta che una morte viene strumentalizzata da questa risma di politicanti. In modo differente ciò è già successo per Carlo Giuliani a Genova e più recentemente con il caso di Gabriele Sandri, una vittima innocente che è ancora in attesa di giustizia mentre il suo assassino circola liberamente. La giovane vittima di Rivoli riceverà adesso tanti onori e la sua famiglia tante illustri strette di mano, ma avere giustizia è un’altra cosa.

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