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Continuano le occupazioni illegali a Hebron

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Giovedì 4 Dicembre 2008 – 18:46 – Matteo Bernabei stampa
Continuano le occupazioni illegali a Hebron



L’edificio di quattro piani conteso martedì scorso tra i coloni israeliani e la popolazione palestinese a Hebron sarà “zona militare chiusa”. Lo ha annunciato ieri l’esercito sionista con lo scopo di fermare gli scontri tra le due fazioni e tra gli estremisti israeliani e lo stesso esercito di Tel Aviv.
La contesa è iniziata il mese scorso con la decisione della Corte suprema di Gerusalemme di provvedere allo sgombero dell’edificio, dove da due anni vivono alcune famiglie israeliane, ma la cui proprietà viene rivendicata dalla popolazione palestinese. Martedì, mentre i militari provvedevano all’esecuzione della sentenza della Corte, un gruppo di nazionalisti si è scagliato contro di loro aggredendoli con bastoni e sassi e occupando successivamente l’edificio.
Una situazione contro la quale si è scagliato il presidente dimissionario Ehud Olmert (foto), che evidentemente dopo l’accusa di corruzione non ha proprio più nulla da perdere, affermando che non consentirà che si muovano attacchi contro la democrazia.
“Ci sono episodi che non possono essere tollerati da alcuno, in primo luogo dal governo da me guidato”, ha dichiarato Olmert, confermando però la volontà di mantenere la presenza israeliana nella città.
Una presa di posizione sostenuta anche da Shimon Peres, il quale ha espresso allarme per le violenze compiute a Hebron da coloni estremisti, sostenendo che “chi scaglia una pietra contro un soldato è come se l’avesse scagliata contro tutto Israele”. Le rivendicazioni dei coloni non trovano una sponda amica nemmeno nell’opposizione al governo di Ehud Olmert. Secondo il presidente del Likud, Benjamin Netanyahu, le autorità devono usare la mano pesante contro chiunque infranga le regole. “Dobbiamo applicare la legge – ha dichiarato l’ex premier - ed io sono a favore del pugno di ferro contro chiunque causi disordini”.
Affermazioni che però non trovano conferma nei fatti e che probabilmente sono servite solo da facciata per la comunità internazionale, che in questi giorni ha concentrato sempre più la sua attenzione sul conflitto isarelo-palestinese.
L’occupazione, infatti, secondo quanto riferito dall’esponente nazionalista, Daniela Weiss, non è affatto terminata ma addirittura dall’interno dell’edificio conteso, dove si trova attualmente, non si nota alcuna “zona militare chiusa”. “Gli abitanti dell’edificio e i loro sostenitori sono anche oggi perfettamente liberi di muoversi” ha aggiunto la Weiss, la quale ha poi attaccato il movimento dei coloni, che ha preso le distanze dall’occupazione dell’edificio, e la Corte suprema di Gerusalemme che ha adottato una decisione “antisemita” quando ne ha chiesto lo sgombero.
La popolazione palestinese, dunque, è vittima ancora una volta dell’arroganza sionista che continua indisturbata nella propria attività: sottraendo terre ai legittimi proprietari e uccidendo lentamente la popolazione di Gaza ormai ridotta alla fame.
Il tutto nel completo silenzio dell’Autorità nazionale palestinese, guidata da un presidente schiavo della volontà statunitense e che al posto di difendere il proprio popolo resta a guardare.

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