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Spezzatino? No, grazie!

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Sabato 26 Aprile 2008 – 12:54 – Alessandro Cavallini stampa
Spezzatino? No, grazie!

L’effetto Lega comincia a farsi sentire anche nello schieramento di centrosinistra. Dopo il successo del partito di Bossi, all’interno del Pd si sta diffondendo l’idea di dare vita ad un partito padano. Alfiere di questa proposta bizzarra è Sergio Cofferati, secondo cui bisogna assolutamente superare l’idea di riferirsi ai soli confini regionali. “C’è bisogno di individuare dimensioni che abbiano elementi di omogeneità e che favoriscano l’azione politica”.
L’obiettivo - afferma il sindaco di Bologna - non è individuare “un proconsole che si occupa del Nord e lasciare tutto come prima, ma ragionare ad una struttura associativa che abbia queste dimensioni”. E nella macroarea settentrionale, Cofferati ha inserito Triveneto, Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha sonoramente bocciato la proposta dell’ex segretario generale della Cgil. “L’Emilia-Romagna con questo discorso non c’entra nulla”. Ed una candidatura dell’ex segretario della Cgil alla presidenza di questa federazione o dell’intero Pd “è una barzelletta”.
Ci preoccupa molto questa tendenza, che si sta facendo strada anche all’interno della sinistra, di preoccuparsi in particolar modo dei problemi del Nord. Capiamo che, al momento, è in questa zona del Paese che Veltroni ha preso una dura batosta. Ma questo non ci sembra un valido motivo per farsi affascinare dalle sirene secessionistiche.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una grave svalutazione dell’unità della Nazione. Questo è uno dei tanti motivi per cui prevale poi l’egoismo individualistico e nessuno si preoccupa, coi fatti, di risolvere i problemi sociali che attanagliano il popolo italiano. Bisogna ricominciare a sentirsi una comunità nazionale, basata sui principi di solidarietà. L’Italia è una sola per storia, tradizione e cultura. Continuare ad accettare un partito come la Lega, che sputa sul Tricolore che rappresenta l’intera Nazione, può rappresentare, a lungo termine, un pericolo molto grosso.
Pensiamo al recente caso del Kosovo: quando un paese decide di alzare la testa e di opporsi all’imperialismo yankee, ecco subito che gli Stati Uniti utilizzano il grimaldello dell’autodeterminazione per scardinare tale opposizione. Vogliamo forse fare la fine della Serbia? Se la risposta è no, l’unica soluzione è quella di combattere tenacemente contro la Lega e i suoi fini ultimi di colpire l’unità della Nazione. Altrimenti, indossate pure le camicie verdi, prima o poi ci incontreremo per strada…

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