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Lacrime e miseria

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Giovedì 20 Marzo 2008 – 17:28 – Ugo Gaudenzi stampa
Lacrime e miseria

Addio alla scuola per l’addestramento di piloti italiani.
Addio allo scalo internazionale di Malpensa.
Addio alle residue eccellenze tecniche nell’aeroporto di Roma.
Addio fra due anni alla flotta cargo per le merci.
Addio a (iniziali) 2100 altri posti di lavoro.
Addio ad altri 3300 occupati da “ricollocare” (eufemismo per indicare il trasferimento di dipendenti in scatole vuote da avviare alla liquidazione.
Addio a tutto l’indotto.
Addio alle rotte per collegare da e per l’Italia i flussi economici - scambi commerciali, turismo - che servono alla prosperità nazionale.
Addio alla compagnia nazionale di bandiera, già fiore all’occhiello italiano nel trasporto aereo mondiale. E portata alla rovina da boiardi superpagati di nomina partitica, da sindacati clientelari, da politici inetti di ogni colore.
Come affermato dallo stolido menagramo Fassino la scomparsa di Alitalia, per questa loro Italietta, non è un dramma, in fondo l’Italia è abituata alle svendite. E poi le merci e i passeggeri viaggeranno comunque: invece che con Alitalia con la Jat o con Ryan Air. Non cale se i lavoratori verranno falcidiati. Se in (altri) seimila nel giro di un quinquennio verranno posti a carico totale dello Stato italiano (con cigs, disoccupazioni speciali e pensioni). Non cale assolutamente se, “affidate le perdite” all’Italia, i profitti andranno ad altri, e cioè nei conti degli acquisitori non italiani. Né cale affatto che l’Alitalia, pagata con i soldi di tutti gli Italiani, di proprietà dei cittadini connazionali, sia messa in svendita, con la benedizione degli eurocrati di Bruxelles, ad un quinto del suo valore di mercato.
Ma è proprio possibile che una tale rapina possa essere perpetrata quatta-quatta da un governo in estinzione, senza uno straccio di opposizione vera (non a parole, caro Cavaliere: con l’ostruzionismo, con le mobilitazioni di protesta!...)?
Ma è proprio possibile che non sia chiamata a decidere se è giusto o meno questo suicidio, quantomeno, l’assemblea degli azionisti (tra i quali i tanti italiani che su Alitalia avevano riversato i loro risparmi)?
Sì. E’ possibile. Vogliono svendere tutto. Raschiare il barile. Lasciare ai posteri lacrime e miseria.

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