L’ultimo treno della vergogna pieno di rifiuti è partito per la Sassonia. La Ecolog, la divisione di Fs Logistica, che per lunghi anni ha trasportato in Germania i rifiuti campani garantendone lo smaltimento presso i termovalorizzatori tedeschi, dopo avere cumulato crediti per oltre 83 milioni di euro e per decisione dello stesso De Gennaro, esce di scena ed il carico di circa 1.400-1.500 tonnellate al giorno sarà azzerato. Una decisione, quella del supercommissario, che lascia non poche perplessità. Fino ad oggi la società del gruppo Fs aveva offerto il proprio servizio “chiavi in mano” ad un prezzo di 225 euro a tonnellata per il “tal quale” da trasferire e, in forza dei contratti già firmati o in via di definizione con i partner tedeschi Remondis, Wev, Mvv, Bkb (gruppo E.On) e Beg, aveva confermato le stesse condizioni per il trasporto transfrontaliero di altre 660mila tonnellate di rifiuti da destinare anche ad impianti elvetici dove i prezzi, sempre “chiavi in mano”, erano sensibilmente minori. De Gennaro, ad oggi, ha firmato contratti con gli impianti della municipalità di Amburgo e altri otto piccoli inceneritori della zona Nord Reno Westfalia per poco più di 100mila tonnellate che prevedono la possibilità di arrivare a 160mila. Si tratta di contratti per il solo smaltimento dei rifiuti, non di un’operazione “chiavi in mano”, trasporto compreso. Il paradosso di una tale decisione è dato dal fatto che il trasporto, scartata definitivamente l’ipotesi di spedirli per nave, avverrà comunque per treno ed a organizzare il trasferimento sarà non Fs Logistica Ecolog, ma un altro pezzo del mondo Fs, la divisione merci di Trenitalia. Il prezzo dell’operazione sarebbe di almeno 260 euro a tonnellata, quindi, di ben 35 euro più cara e c’è anche chi, come il presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti, Paolo Russo del Pdl, si è spinto a ipotizzare che il prezzo possa superare di 50 euro a tonnellata i prezzi praticati da Ecolog. L’operazione, inoltre, non può partire in tempi brevi per la mancanza delle autorizzazioni necessarie rilasciate dalle autorità tedesche. Amburgo ha già rimandato indietro una prima richiesta avanzata dalla Regione Campania per carenza di documentazione. Difficilmente i carichi potranno partire, seppure non ci saranno ulteriori difficoltà, prima della fine del mese, data che coincide con la scadenza dell’incarico a De Gennaro. Il risultato di tanto illogica decisione è che le 7500 tonnellate giornaliere di rifiuti che produce la Campania si aggiungeranno alle montagne di “monnezza” già presenti in tutto il territorio e vagheranno, in parte, su Tir in cerca di improbabili discariche autorizzate. Ma il vero paradosso dell’emergenza-quotidianità rifiuti, incredibilmente, proviene dalle strutture e non dai costi: a smaltire a peso d’oro i rifiuti in Germania sono le strutture prodotte dalla Fisia Babcock, società controllata da Impregilo. La stessa Ipregilo i cui vertici sono finiti sotto processo insieme con il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino e che ha subito un sequestro preventivo di 750 milioni di euro, ridimensionato in seguito dalla Corte di Cassazione, insieme con il divieto di partecipare per 2 anni a qualsiasi gara nella pubblica amministrazione. C’è poco da stare allegri e, vista la situazione, suonano come una beffa le parole del leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che continua ad affermare di avere un piano per risolvere l’emergenza rifiuti in Campania ‘’nel giro di due mesi’’. L’inquilino di Arcore terrà nel capoluogo partenopeo il primo Consiglio dei ministri e promette di andare via da Napoli solo quando avrà la certezza di avere avviato concretamente la soluzione del problema. Prevediamo per il nuovo presidente del consiglio un lungo periodo di vacanza-lavoro in qualche dorata residenza sulla collina di Posillipo, una piccola isola felice dove, con distacco, i miasmi della discarica a cielo aperto in cui si è trasformato il territorio della Campania felix appena vengono percepiti.
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