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La minestra

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Giovedì 3 Aprile 2008 – 12:16 – Paolo Emiliani stampa
La minestra

Mangiare la minestra o saltare dalla finestra. La minestra che il ministro, per fortuna uscente, Padoa Schioppa vorrebbe far mangiare agli italiani è la vendita scellerata di Alitalia ai francesi di Air France. Ieri, durante la sua audizione alla Camera, il ministro dell’Economia ha pure minacciato il salto dalla finestra ovvero il fallimento della ex compagnia di bandiera italiana che sarebbe imminente in caso di mancata acquisizione da parte dei transalpini.
Più che un arbitro imparziale al servizio degli interessi nazionali, così come la sua carica istituzionale imporrebbe, Padoa Schioppa sembra più essere un acceso sostenitore del tentativo di scalata della compagnia guidata da Spinetta (che però si legge Spinettà) al punto di dichiarare apertamente che non potrà esserci alcun prestito ponte in favore di Alitalia, senza che prima venga perfezionato un accordo con Air France.
Questa è una chiara pressione che ovviamente rafforza la posizione francese ed indebolisce i sindacati impegnati a discutere per cercare di arginare la bufera di tagli ed esuberi, che i francesi hanno in mente di fare non appena diventeranno i padroni di Alitalia.
Perché tanta fretta? Perché un governo ormai delegittimato, con in testa Prodi e Padoa Schioppa, si impegna così tanto per chiudere la partita prima della sua sostituzione?
Il saggio (ed assai esperto) Andreotti soleva dire che a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. E la vicenda Alitalia ci induce certo a fare parecchio peccato.
Una cosa è certa: il risanamento di Alitalia non può passare attraverso la vendita (o svendita) ad un concorrente desideroso solamente di acquisire prestigiosi asset e lucrose tratte e poi mandare in malora tutto il resto. Una compagnia aerea non può essere trattata come una azienda qualsiasi, ma deve essere considerata un comparto strategico (come l’energia, l’acqua, le telecomunicazioni, le ferrovie, le autostrade, etc) e come tale dovrebbe restare sotto il controllo diretto dello Stato.
Al massimo, nella attuale situazione di imperante liberismo e di diktat provenienti dall’Ue, si può pensare ad una cordata di imprenditori italiani. Per questa però Padoa Schioppa sbandiera la necessità di un’Opa e tanti altri ostacoli, quelli che Air France non ha mai avuto.
Sì, c’è proprio bisogno di peccare parecchio.


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